giovedì, febbraio 28, 2008

Considerazione

La noia è merda
L’Arte è vita
Mi piace!
Adesso
Non appena posso uscire
lo vado a scrivere
Sulla porta dei bagni
Fuori da questa sala riunioni
(R. Buchago - "Dimmi parole sporche" - 2008)



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Now playing: Billy Bragg & Wilco - I Guess I Planted
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mercoledì, febbraio 27, 2008

Tira fuori l'artista che è in te!


Sento puzza di bufala, ma pubblico lo stesso (su segnalazione di Max Valsekki che ci teneva a farlo sapere...avrà i suoi interessi, boh!?). Tim Patch in arte Pricasso è un pittore che usa il suo pene come pennello ("prick" in inglese vuol proprio dire "pene", in Italia sarebbe forse chiamato "Pricazzo" - mi ricordo un bel film dal titolo "Prick Up, l'importanza di essere Joe") . Ecco qui qualche notizia in rete su di lui. Dall'espressione felice della sua modella e dai tratti piuttosto grossi della tempera sulla tela, si direbbe che Tim è davvero un gran artista.
Chissà che ne direbbe il mitico Peter Hust...


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Now playing: John Frusciante - Going inside
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lunedì, febbraio 25, 2008

Racconti Solubili #2 (ex Racconti Polaroid)

Che notizia noiosa.
Alzo lo sguardo dal giornale e così, me la trovo davanti a me. Seduta proprio qui.
Davanti a me.
Confesso che questa cosa mi ha preso alla sprovvista. Sono turbato.
E’ una testa enorme.
Dev’essere salita a Cadorna, dopo che mi sono seduto.
Guardo meglio anche il viso. Lo conosco? No, non mi pare.
Ma tu guarda che testa. Mi attira.
Ora che lo fisso meglio, non sono solo le dimensioni assurde, ad attirarmi. Sta parlando al telefono. Che sia la forma a colpirmi? Anche le espressioni che assume hanno qualcosa di ipnotico. Non voglio fissarlo. Ma sembra che la parte bassa del suo viso, le guance, le narici e quelle labbra, che mi sembrano pure umide, così protese in avanti, sia tutta materia fatta di gomma. Mentre parla la vedo scuotersi. E’ una grande massa che si sposta, quasi liquida. E’ budinosa, una tetta di silicone che si scuote e traballa. Ma cosa sta dicendo, sembra così coinvolto? Abbasso la musica. Giro la rotella volume del mio lettore. Lui dev’essere almeno 1 e 85, non è basso. Ma la sua testa è davvero grande. E poi sembra sbilanciata in avanti. Vibra a ogni parola, adesso dice “..devi essere pronta”. “Pronta”? Lo dice con la “o” aperta e nasale, assieme alla ‘n’ lo fa sembrare un unico suono emesso da una canna d’organo. Sembra più “pronda” che “pronta”. Sento venirmi addosso un bel po’ d’aria ad ogni parola. E poi strabuzza gli occhi nel vuoto, e gesticola con la mano libera come se avesse davvero davanti a sé quello con cui parla.
Ho uno strano brivido, che mi prende?
Ha pure delle grandi occhiaie e le orbite sono molto infossate. Ha ridetto “pronta?” Mi ha sparato addosso un’altra bordata di umore acqueo. Ma perché non posso smettere di guardarlo? Se continuo così se ne accorge che lo sto fissando. Adesso ruota la sua enorme testa. E poi continua a strabuzzare gli occhi. Sono davvero all'indentro. Sono due palle di vetro. Ora che lo guardo meglio, mi accorgo che il suo naso è così grosso che, da dove parte, tra le folte ciglia nere, crea un promontorio così alto da lasciare gli occhi in ombra. Deve avermi visto che lo fisso. Smetto.
Devo smettere di guardarlo.
Gesticola, con la mano aperta, gli vedo i peli sulle falangi. Non sono tanti ma si notano lo stesso. Sono spessi. Sono dei peli spessissimi e neri. Porta la mano vicino alla testa.
Eccola di nuovo qui. Imponente e singolare.
Sta aspettando una risposta. Ha un’espressione interrogativa che gli porta tutta la faccia ancor più in avanti. Sembra tutta appoggiata sul suo enorme labbro inferiore. Un divano in pelle a 3 posti. Le narici dilatate, come per annusare l’aria, sono due caverne, gli scorgo dentro tanti peli lunghissimi. Le palle degli occhi roteano impazzite. Il bianco delle pupille è un uovo fritto sopra le occhiaie. Di colpo mi accorgo che provo una strana attrazione nei suoi confronti. Non è sessuale ne sono certo, ma è un’attrazione forte. Sento la voglia di mettergli le dita sulle narici e afferragliene le estremità. Poi vorrei fargli un sontuoso ganassino a tutta quella gran massa plastica che ha al posto delle guance. Cosa mi ricorda questa sensazione? Non ricordo, ma non è sessuale.
Ci sono! E’ la stessa sensazione che mi viene quando vedo un cane buffo e muoio dalla voglia di grattargli la pancia, oppure quando vedo un neonato grassottello. E’ quell’impossibilità di resistere al desiderio di mordicchiargli le coscette grassottelle o i piccoli talloni e fargli le pernacchiette sul collo e poi dirgli “cucicuci”. Che faccio adesso? Gli sorrido un po’ imbarazzato. Devo aver l’espressione di un folle. Non mi ricambia, è impegnato al telefono. Oddio no, ripete ancora “Pronta”, con quella “o” nascosta nel suo naso enorme che quando esce assieme alla “n” sembra quasi dica “pronda”. Ma forse sono io che ho capito così. Però mi arriva di nuovo quel soffione umido dalle sue due caverne.
Ma almeno ora ti ho riconosciuto.
Sei un enorme Pellicano. Ecco cosa sei, ti ho riconosciuto, con la tua sacca piena di pesce protesa verso di me, sotto il becco. Un bel pellicano vispo con i capelli arruffati. Vieni qui. Voglio mettere la tua testona sotto il mio braccio e con l’altra mano accarezzarti la pappagorgia e afferrarti quel bel becco carico di pesce che hai...
Sono esausto.
Adesso lo faccio.
Mi asciugo il sudore dalla fronte
Devo farlo.
Eccomi…

(aM 2.2008)

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Now playing: dEUS - I don't mind what ever Happens
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martedì, febbraio 19, 2008

Scrivere di Gente che scrive

Un amico mi ha chiesto di diffondere il verbo di una webzine. Lo faccio volentieri, almeno con me stesso (ho pure inserito il link permanente nella sezione "link del mese"). Si tratta di blackmilkmag e dentro si parla di musica, testi e arte rigorosamente non mainstream (lo so, il termine è un po' anni '90).
Ho trovato molto interessante questo articolo su Lester Bangs ( ho letto un libro molto bello "Please Kill me" sul Punk, dove si disegnava un quadretto curioso di questo artista). Sullo stesso tema (circa), mi viene in mente il libro di Marco Philopat "Costretti a sanguinare" (che parla del mondo punk italiano). Curioso ma se cercate qualcosa su questo autore trovate un bel link a blackmilkmag (ecco qui) in cui si parla di un altra sua opera "La Banda Bellini".
Tutte le strade portano a Roma...
Sempre lo stesso amico mi segnala il sito di uno scrittore Daniele Piacenza. Ho incominciato ad annusarlo e non ho ancora un giudizio su di lui, ma il sito è bello, pieno di contenuti. A essere sinceri mi sembra un tipo che oltre a scrivere pensa anche a fare un bel marketing del suo "Prodotto", segno che, almeno lui (e beato lui), nei panni dello scrittore ci si vede bene. Lo troverete qui.

P.S.: uso la forma "lo troverete" per darmi un tono e ingannarmi un po'...in realtà questo post mi servirà per non perdere i riferimenti di questi siti.

lunedì, febbraio 18, 2008

Black

Ho mio figlio in braccio
Deve fare il ruttino
Sono di fronte al mio Mac
Itunes aperto
Ho bevuto un po’ a pranzo
Ma ora sono le già le 19
Sento black dei pearl jam da una cuffia
E inizio a cantare a squarcia gola
Nel pezzo in cui dice “I know someday u got a beautiful eye”
Canto senza steccare, credo, e mio figlio a un centimetro da me non piange
Rutta forte
Mentre mia moglie riconosce il pezzo e mi guarda come mi guardava anni fa, per un secondo.
O forse è contenta per il rutto.
Mezza lacrima mi esce e mi sento da Dio.
Ero io 10 anni fa, ma adesso.

("Dimmi parole sporche", R. Buchago 2008)


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Now playing: 2PAC - Changes
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domenica, febbraio 17, 2008

Libri preferiti (2)

Mi giro nella libreria e dico:
il secondo libro preferito è Jorges Luis Borges - Altre inquisizioni.
Ma non "Finzioni" (mi piace qualcosina, ma non riesco a leggerlo la mattina...). Di Aleph invece mi piace il racconto "Aleph".
(oggi ho scoperto un amico che ha condiviso parte delle cose che ho lasciato dietro di me nella vita...tra cui i Pearl Jam)

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Now playing: Pearl Jam - Black
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Immagine che immagino


Oggi non gira nulla.
La famiglia mi ammazza, la rete non carica.
Zio cantante, che nero!

mercoledì, febbraio 06, 2008

Coup..land di arterio

Due concetti veloci.
Primo. Il mondo dei blog è un mondo per chi scrive senza troppi lettori (così almeno credo e infatti questo blog è una sorta di moleskine digitale, più per me stesso che per eventuali lettori). Probabilmente perchè non esistono ancora dei device in grado di gestire i contenuti in forma digitale con la stessa praticità di un libro (qualche tentativo, ma IMHO non vedo ancora la "killer application") e/o perchè non tutti i diari sono interessanti (quorum ego..). Per questo fa sempre piacere scoprire che qualche persona sconosciuta o poco conosciuta ti legge e ne lascia pure una traccia.
Secondo. E che traccia! (riprendo il commento lasciato al mio post del 23 gennaio) :
"ANONIMO Ha scritto: non so se volontariamente o meno, ma il concetto della polaroid era stato ripreso anche dallo scrittore Douglas Coupland in suo libro". Ha perfettamente ragione, e confesso di non averlo fatto apposta. Ma ecco la cosa strana: mi è venuto in mente, nel momento stesso in cui raccontavo la mia intenzione di fare questi brevissimi racconti polaroid a un'amica (e lei mi stava facendo la stessa segnalazione) , che già conoscevo questo fatto, ma lo avevo scordato del tutto. Andando avanti in questa epifania ho ricordato di aver letto di Douglas Coupland il romanzo Microservi (e mi era pure piaciuto, io uso il Mac...se lo leggete capirete il perchè). Comunque l'opera da cui dovrei aver inconsciamente preso spunto dovrebbe chiamarsi "Memorie polaroid" (oggi sono pigro e non ho voglia di cercarlo su google..scherzo!).
Adesso dovrò cambiarci nome...ci penserò (a proposito, aspetto ancora dall'anonimo un giudizio sul primo racconto polaroid).
Chissà...
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Now playing: Antony & The Johnsons - Twilight
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sabato, febbraio 02, 2008

I migliori libri della mia vita

Troppi scrittori. Troppi libri. Come possiamo leggerli tutti? Mica siamo Borges che ha potuto passare tutto il suo tempo in biblioteca e poi (avrei usato "per giunta"ma non mi ricordo se questa locuzione esiste o è solo un'invenzione della mia mente, un mio delirio onirico) armato di una voglia di sapere disumana. Così ho deciso di tenere una versione risicatissima della mia perosnale biblioteca. Mi sono autoimposto una regola: tenere solo i 10 libri che ritengo più belli e siccome una cosa del genere dipende fortemente dalle letture del periodo, vuol dire che ci sarà una fortnata decina che sarà valida per un certo periodo. E tutto quello che uscirà dalla classifica lo regalerò (non ho ancora pensato se fare una sorta di bookcrossing o iniziative del genere)
Non sarà mai una classifica assoluta, se non l'ultima, prima del mio ineluttabile trapasso, ovviamente. Comunque, ecco qui i primi libri della mia "libreria minima di sopravvivenza":
a) "I racconti della maturità - A. Cechov - Feltrinelli"
Alla prossima.
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Now playing: Neil Young - Harvest Moon
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