martedì, gennaio 27, 2009

Superclassifica Sciò!

Vi sarete chiesti che cosa il 2008 ha prodotto musicalmente?
No?
Allora non guardate questo articolo dell'ineffabile Mario Selaschetti.


lunedì, gennaio 26, 2009

Silvia lo sai lo sai che Luca era Gay

Poveri Luca.
Sembra che i parolieri di tutto il mondo si siano accaniti su questo nome.
Susan Vega milioni di anni fa cantando "My name is Luka" descriveva una brutta storia di abusi che vedeva come protagonista questo povero bambino di nome Luka. Poi qualche secolo fa Luca Carboni avvisava Silvia che Luca si bucava ancora. Adesso al prossimo Festival di Sanremo, Povia ammetterà candidamente che Luca era Gay. Certo almeno qui c'è, secondo lui, un lieto fine visto che Luca tornerà a far parte della Chiesa degli eterosessuali (dove si può copulare solo per procreare). Non per fare del terrorismo nei confronti dei tanti Luca nel mondo, ma ho ricevuto segnalazioni di prossime nuove canzoni dedicate a Luca. Sono solo voci ma le condivido volentieri con voi. Eccovi qui di seguito un elenco delle prossime canzoni:
- A Luca piace la Coca (Cola), V. Rossi
- Luca e il Rimmel, F. De Gregori
- Luca Suca, Marracash
- Luca Tuca, R. Carrà
- La nuca di Luca,  T. Ferro
- Luca che Bazuka! 
Non ci resta che chiudere con un augurio, lasciate in pace Luca..

lunedì, gennaio 19, 2009

Ora capisco...

(da Corriere.it)
L'orgasmo femminile? Più frequente se il partner è ricco
Studio inglese: la soddisfazione sessuale delle donne più facile con un conto in banca solido

venerdì, gennaio 16, 2009

SPasmi di Selaschetti


Incominciano ad arrivare le prime reazioni del mondo dell'editoria all'opera di Mario Selaschetti. Cliccate qui e potrete visitare la sezione dedicata su barbaridellamorte.com
Per quelli di voi che hanno già letto la querelle sui giornali sarà solo un utile ripasso.
Buona lettura.

giovedì, gennaio 15, 2009

A sangue freddo con la febbre

Esco da un periodo d'influenza che mi ha portato, per la prima volta in vita mia, sulla soglia dei 40 gradi di febbre. Ok, lo so, c'è chi ha fatto meglio (mi giungono voci di un amico che è finito in ospedale con 42), ma comunque è una soglia importante giunta esattamente 9 ore dopo che avevo finito di leggere "Everyman" di Philip Roth. In questo libro si parla della morte di un uomo. Una morte normale (attacco cardiaco), di un uomo normale. Quindi mi sono riavvicinato al mondo dei pigiami sudati e delle pillole (e confesso anche a quello delle supposte di Tachipiroska 1000) come non facevo da tempo e, lo ammetto, per la prima volta, pensando alla morte. Non contento ho proseguito leggendo "A sangue freddo" di Truman Capote. Come spesso accade, il libro prestato da un amica, stava buscando polvere nell'armadio: solo un periodo di reclusione così forzata avrebbe potuto salvarlo e così accadde. Ci sono mille possibili ispirazioni che possono essere raccolte da quest'opera, ma il mio corpo malato ha influenzato a tal punto il cervello che tra tutte, ha intravisto solo il tema della morte: gli assassinati e i due giustiziati (comunque tutti uccisi a sangue freddo). Ho letteralmente divorato l'opera e alla fine mi sono messo alla ricerca delle facce e dei luoghi di quest'opera. Ho così trovato la foto dei due assassini Smith e Hickcock e della fattoria dove è avvenuto il massacro. Ma se avete visto il film "Capote" siete già a posto così.
Alla fine il grande poeta uruguaiano mi è venuto in aiuto, come sempre: que viva Buchago!


mercoledì, gennaio 14, 2009

Chi non conosce i Fleet Foxes?

Qui sotto ho inserito un video intervista di un gruppo che nel 2008 ha sfornato due dischi (uno normale + un EP) entrambi saliti molto in alto nelle consuete classifiche di settore: una su tutte la top 100 di Pitchfork. Rappresentano molto bene una delle ultime tendenze musicali e cioè una sorta di new hippismo (qualcuno parla di animismo) che trova tra i suoi esponenti principali tipi come Devendra Banhart, Akron Family, Department of Eagles e molti altri. La musica è rilassata con sonorità acustiche o leggermente elettriche, le barbe e i capelli si allungano e i vestiti tornano a quelle tonalità e a quei tanti accessori da svolazzo - sciarpe, foulard, fusciacche - che non si vedevano da tempo. Non sono male, adattissimi a una serata tranquilla. O per un tè..tiè!

domenica, gennaio 11, 2009

San Marzano aiutaci tu!

C'è una cosa del successo dei Negramaro che merita una riflessione. E questo non riguarda tanto la qualità del loro lavoro, quanto la loro capacità di attirare fan e proseliti. Si può dire di tutto del loro FRONT man Giuliano, ma di certo non si può negare che di fatto è pelato al 100%.
Eh si, non c'è dubbio su questo.
E si può altrettanto affermare che, dopo un periodo d'incertezza - qualche cappello sfoggiato anche in spiaggia - ha definitivamente fatto outing, mostrando la sua bella boccia lucida senza più orpelli, diventando l'idolo di tutti gli italici pelati. E' una bella responsabilità, prima di lui lo sono stati Yul Brinner (che pelato non era, ma fingeva, per non inimicarsi la potente lobby dei calvi di Hollywood) e ovviamente il capo di tutti li capoccioni durante il ventennio. Tocca quindi a Giuliano dei Negramaro risollevare il carattere dei suoi colleghi, nel momento in cui perde sempre più credibilità il famoso detto che vuole i calvi tra i migliori amatori al mondo per il loro eccesso di testoesterone (detto attribuito - pare - a un certo Facchinetti di Bergamo a una cena sociale del locale club cacciatori dopo il 3° giro di liquori locali nel 1975).
Ma tale è la forza di questo gruppo, la capacità di afferrare e di conquistare l'attenzione, che potrebbe addirittura avvenire il rovesciamento dei ruoli, e quello che per millenni è stata considerata una maledizione, divenire una benedizione e un suggello di bellezza: la pelata alla Giuliano dei Negramaro. Immagino già, fuori dai loro concerti strapieni di persone in attesa d'entrare, bancarelle zeppe di gadget e merchandising del gruppo. E là tra l'immancabile maglietta e il sempre utile cappellino vedremmo comparire per la prima volta una bella calotta per chi vuole sentirsi davvero grande come il Giuliano dei Negramaro. Sarebbe veramente una rivoluzione copernicana, la nascita di uno stato pelatocentrico, la morte di tutti i parrucchieri i parrucconi e i produttori di shampoo.
Perciò se avete un amico pelato, regalategli una bel cappello dei Negramaro, lo farete felice di sicuro.

mercoledì, gennaio 07, 2009

Cosa salvo del 2008

Eccoli qui. Sono due mitici sfattoni di Akron Ohio. Oltre ad aver fatto vincere Obama con il loro voto, hanno sfornato forse il più bell'album del 2008.

lunedì, gennaio 05, 2009

Divided we stand together we fall


Questo è un messaggio per me.
Quindi fate finta di non leggerlo se non siete me.
Ho appena finito di leggere "Divided Kingdom" di Rupert Thompson (lo so, nda) . Un romanzo di fantapolitica, in cui il Regno Unito viene diviso in 4 nazioni (e non Stati, per gli amanti della Scienza della Politica eventualmente presenti) popolati esclusivamente, dopo una serie di forzose deportazioni di massa, da persone appartenenti a uno stesso tipo di temperamento tra i 4 con cui è possibile dividere tutta l'umanità, secondo la psicologia di scuola Stenieriana che riprende le categorie teorizzate Ippocrate. Tanto per essere precisi gli Stati sono: Giallo (Collerici), Verde (Malinconici), Rosso (Sanguigni) e Blu (Flemmatici). E' un libro non perfettamente riuscito con qualche battuta a vuoto. Alla fine però devo dire che si è lasciato leggere facilmente (sintomo di una tensione narrativa che tutto sommato funziona) ed il finale non è per niente banale. 
Comunque, volevo ricordare a me stesso che ho appena fatto il test e sono risultato un guazzabuglio sospeso tra flemma e sanguignità.
Se non ti fidi riprova a questo indirizzo qui.

venerdì, gennaio 02, 2009

L'evoluzione del Marketing? Il carosello virale..

Ormai dai tempi delle traverse di Ronaldinho, si è diffusa nel mondo una nuova maniera di promuovere dei prodotti: il cosiddetto marketing virale.
Funziona più o meno così: sviluppi del materiale video interessante - di quello a cui non potresti mai resistere alla mattina in ufficio dopo il primo caffè - e grazie alle nuove possibilità offerte da internet, youtube et similia, aspetti che il passaparola digitale - anche grazie alle nuove possibilità offerte dai social network - faccia montare la panna delle coscienze mondiali.
Il soggetto del video, sino ad oggi, può essere qualsiasi la sola cosa che importa è che riguardi un soggetto straordinario ma verosimile: l'approccio del potenziale cliente deve essere lo stesso della mosca che s'infila nella pianta carnivora o di chi viene preso alla sprovvista. Quanto più la puzza di "vendita" è remota meglio è.
Adesso noto con piacere che questo tipo di promozione si sta evolvendo: guardate questo esempio (ne troverete altri cliccando qui).

Qui, si capisce subito che si è davanti a un'invenzione - sembra quasi un film di Kaurismaki non fosse per la troppa allegria degli attori - a un piccolo corto in cui gli attori non sono famosi e l'azione è anticipatamente surreale e non reale. In altre parole non siamo più nel mondo delle quasi credibili traverse di Ronaldinho o dei palleggi col telefonino di Kaka, quanto dei mini film tanto cari ai bambini degli anni'60-'70 del Carosello.
Guardate ad esempio questa versione di Carosello che promuove una FIAT.



Ecco dunque un futuro probabile nel mondo del Marketing. L'unica differenza, dettata dalla tecnologia sarà il media utilizzato per diffonderli...e che forse non andremo più a letto dopo averli visti sul telefonino...