martedì, aprile 30, 2013

Deus ex machina

Noi creiamo il mondo e poi lo commentiamo incessantemente senza osservarlo #rodrigobuchago

domenica, aprile 28, 2013

Il simbolo dei tempi

C'è una cosa che in questo periodo mi affascina più della scimmia da videopoker, da un punto di vista antropologico, quasi psicanalitico ed è il modo che hanno i politici di rispondere a questo lungo periodo di merda che sembra non finire più.
In particolare mi affascina il modo con cui cercano di gestire la rabbia che monta dalla gente, dicendo "tranquilli, ci vuole coesione sociale e tranquillità, lasciateci lavorare". "Lasciateci lavorare?" è perché? Il punto sta proprio qui, è come se loro avessero un diritto naturale a continuare a governare indipendentemente dai risultati e nonostante il fatto che, in questa situazione ci abbiano portato loro, di certo non i nuovi movimenti politici su cui adesso si tenta di scaricare tutta la colpa.
E' il famoso paradosso del "politico professionista", uno che dovrebbe avere delle doti per gestire qualsiasi stagione o periodo socio-economico: come faccia a conoscere e rappresentare ciò che è bene per la gente uno che viaggia in prima classe o in auto blu che sfrecciano in corsie riservate per saltare il traffico, guadagna più di chiunque e gode di privilegi estremi è un pio mistero.
Seguitemi nell'ardita metafora; è come se ci fosse un addetto alla macchina spargeletame che voi pagate per concimarvi il terreno. La prima volta arriva e per sbaglio concima il suo campo. Voi protestate ma lui dice che bisogna avere pazienza perché è un problema della macchina non di sue capacità e nel frattempo lui raccoglie messi abbondanti mentre voi fate la fame. Ciononostante l'anno dopo vi tocca di nuovo servirvi di lui, perché l'elenco dei fornitori potenziali non varia da anni, e lui sbaglia un altra volta coprendo voi e non il vostro campo di merda. Voi tentate una protesta e lui vi risponde "bisogna stare calmi e uniti, ABBIAMO sbagliato, ma adesso non è il momento di protestare, bisogna rimboccarsi le maniche e ripartire".

A questi politici professionisti bisognerebbe spalancare, senza violenza, il magico mondo della disoccupazione, lasciarli loro a spalare via tutta la merda che ci hanno rovesciato addosso in tutti questi anni. Ma pensateci bene: non sarebbe forse troppo crudele per l'umanità buttare nel mondo tutti questi personaggi così inutili e pericolosi?

A mio avviso no, qui fuori infatti, troverebbero un sacco di italiani uguali e identici a loro.

venerdì, aprile 26, 2013

La vita è sogno

"L'assassino conosce
il segreto che compie il suo atto
Un lampo senza coscienza
Un sogno che si muove
Per una volta
Nella direzione della sua speranza
Il desiderio creatore monta
Marea che tutto forza e squassa
Guida e padrone dei sensi
Ritmo e forza della sua danza

Dissolto ho i dubbi
Grazie agli Alisei favorevoli
E ai nuovi doni insperati
Sulla rotta non più segnata
Si avanza

Adesso il cuore comprende che
Noi non siamo il danzatore
Noi non siamo che danza"

R. Buchago 2013





martedì, aprile 23, 2013

Fuoco

Il respiro è fuoco
Che brucia vita
e tra i sussurranti crepitii
e fra le ombre cangianti di luce
Eccoti dunque
Ecco il tuo pensiero
Di te.

R. Buchago

lunedì, aprile 22, 2013

Allo specchio

"Mi son tatuato LOOCLA sulla fronte, da quando ho deciso di bere per dimenticare"

R. Buchago - Af(u)orismi

giovedì, aprile 18, 2013

Il Compromesso stolido

Verrà ricordato nella storia come uno dei suicidi di massa peggiori, però che scambi di sguardi infuocati e che lampi di passione ci sono stati. Ma era un amore contronatura, una convergenza parallela, un compromesso stolido. E dietro le quinte, il vecchio cavaliere guardone, provava gusto a vedere la sua creatura nelle mani lussuriose del vecchio comunista.

Quando la passione di un uomo può mandare a scatafascio un'intera nazione.


L'infinitamente piccolo granello
spaurito
Del castello di sabbia
Sul limite
Del grande oceano in arrivo
Oh! Vita.

R. Buchago 2013

domenica, aprile 14, 2013

AmalgAma

Il desiderio
Si è trasformato
E ora ne vedo
Un coacervo di sostanza
E caduta degli dei
Nella mia mano
Ma ora tu
Non ci sei
Più

R. Buchago

mercoledì, aprile 10, 2013

Il guerriero di R. M. Sassone

"Il guerriero non elimina il desiderio, che fa parte della natura umana, ma lo raffina. Il suo palato non sopporta più sapori grossolani. I sapori sottili si scoprono nelle manifestazioni della vita e procurano una gioia intima ed intensa che è alla portata di tutti coloro che la sappiano gustare. [...]"

Mi ha fatto venire in mente i guerrieri spirituali del lignaggio mahayana Shambala.

Per domare la propria mente occorre coraggio, dedizione e compassione. Come un guerriero, appunto.

lunedì, aprile 08, 2013

Se questa è una donna

Quando muore una persona c'è sempre una sorta di coperta di rispetto, quasi istituzionale, che si posa sulla storia del defunto per cui si tende a edulcorarne il profilo e gli eventi della sua vita passata. Dal mio punto di vista questa cosa non è negativa: la morte è un qualcosa che ci unisce tutti e inoltre ho maturato l'idea che non esistano persone buone o cattive, ma solo persone più o meno deboli che possono cadere vittima dei propri desideri e delle visioni che la mente gli propina.
Quindi trovo inutile "sparare" sul morto, sarebbe un atto dettato dal mio ego e dalla sua volontà di dipingermi migliore e "distinto" da un altro essere umano. Cosa inutile e dannosa.
Allo stesso tempo però, trovo importante sottolineare alcuni punti caratteristici della persona scomparsa, se questi possono servire a evitare gli stessi eventi.
E' quindi importante ricordare che questa persona, quando era in vita, appoggiò con molto calore un sanguinario dittatore come Pinochet, al punto di fargli anche evitare una giusta e tardiva pena da parte di un tribunale europeo per le innumerevoli persone massacrate.
Che la storia possa ricordare sempre e in questo modo le gesta di questo cadavere.

domenica, aprile 07, 2013

Siamo tutti Sisifo


Due suggestioni legate al
Mito di Sisifo. Un tema che racconta meglio di altri la condizione umana. La prima è di A. Camus. Eccola qui:

« Lascio Sisifo ai piedi della montagna! Si ritrova sempre il proprio fardello. Ma Sisifo insegna la fedeltà superiore che nega gli dèi e solleva i macigni. Anch'egli giudica che tutto sia bene. Questo universo, ormai senza padrone, non gli appare sterile né futile. Ogni granello di quella pietra, ogni bagliore minerale di quella montagna, ammantata di notte, formano, da soli, un mondo. Anche la lotta verso la cima basta a riempire il cuore di un uomo. Bisogna immaginare Sisifo felice. »
(Il mito di Sisifo, cit., p.121)


La storia di Sisifo (Charlotte Joko Beck)


Sempre Il mito di Sisifo in salsa Zen: "Vivere lo zen di Charlotte Joko Beck:

"Nella mitologia greca si narra la storia di Sisifo, re di Corinto, condannato dagli dèi all'Ade e alla punizione eterna di sospingere su per un pendio un masso pesantissimo che, arrivato in cima, rotolava di nuovo a valle. Sisifo lotta per portare il masso in cima alla collina per vederlo ricadere ogni volta, e così per l'eternità.
Come tutti i miti, anche questo contiene un insegnamento. [...]
È interessante: qualcuno ha giudicato Sisifo, ha stabilito che aveva fatto il male e l'ha condannato a un luogo chiamato Ade. Ma se lasciamo da parte questo aspetto, se vediamo che c'è soltanto il momento presente, spingere il masso su per la salita o vederlo rotolare in basso sono in un certo senso la stessa cosa. L'interpretazione comune considera il compito di Sisifo arduo e sgradevole. Eppure tutto ciò che succede è che Sisifo in questo momento spinge il masso e in questo momento lo vede ricadere. Come Sisifo anche noi, momento per momento, stiamo facendo esattamente quello che stiamo facendo. Ma alla semplice azione sovrapponiamo giudizi, idee. L'inferno non sta nello spingere il masso, ma nel ricamarci sopra, nell'alimentare idee di speranza e delusione, nel chiederci se prima o poi riusciremo a far rimanere il masso in cima alla collina. [...]
Il vero peso del masso è l'idea della vita come lotta, l'idea che debba essere diversa da com'è. Giudicando spiacevole il nostro carico, cerchiamo vie di fuga. [...]
Quale potrebbe essere l'illuminazione di Sisifo? Dopo migliaia di anni che spinge, che cosa potrebbe capire?
Studente Che è una cosa sola con lo spingere, momento per momento.
Joko Semplicemente spingere il masso senza continuare a sperare che la sua vita sia diversa. Molti immaginiamo che l'illuminazione sia molto meglio che spingere un masso! Non vi siete mai svegliati al mattino borbottando: «Non voglio neppure pensare a tutte le cose che devo fare oggi»? Ma la vita è così com'è. La nostra pratica non mira a trasformare la vita in una dolce vita, anche se è una speranza molto umana. Tutti amiamo ciò che ci fa sentire bene. [...] Siamo umani, e pensiamo che star bene sia il fine della vita. Ma se spingiamo semplicemente il nostro masso attuale, praticando l'attenzione a ciò che avviene mentre stiamo spingendo, lentamente ci trasformiamo. Che cosa significa trasformarsi?
Studente Più accettazione, meno giudizi, più rilassamento nella vita e più apertura verso la vita.
[...]
Studente L'illuminazione ha qualcosa a che fare con il tornare a zero, al 'nessun luogo'.
Joko Che cosa significa 'nessun luogo' per un essere umano? Che cos'è questo 'nessun luogo'?
Studente Questo preciso momento.
Joko Sì, ma come lo viviamo? Supponiamo che un mattino mi svegli con il mal di testa, e avanti a me ho una giornata densa di impegni. Tutti abbiamo giornate come queste. In questi casi, cosa significa 'tornare a zero'?
Studente Significa stare con i miei stati d'animo e i miei pensieri, essere qui senza aggiungere nient'altro a quello che c'è.
Joko Sì. E se aggiungiamo qualcosa, fa anche questo parte del pacchetto, parte della vita così com'è in questo momento. Anche il pensiero «Oggi non ho voglia di far niente» rientra nel pacchetto. Se diventa ciò di cui sono consapevole come evento presente, ecco che spingo semplicemente il mio masso. Vivo la giornata faticosa e alla sera ritorno a letto. E il giorno dopo? Mentre dormivo il masso è ricaduto indietro, ed eccomi di nuovo a spingere... [...] Sono perfettamente in ciò che è.
Quando viviamo veramente ogni istante, cosa accade al peso della vita? Cosa accade al nostro masso? Se siamo totalmente, attimo per attimo ciò che siamo, cominciamo a vivere la vita come gioia. Tra noi e una vita gioiosa si frappongono i pensieri, le idee, le aspettative, le speranze e le paure.
[...]
La gioia non ha tensione, perché accetta tutto ciò che c'è così com'è. [...]
Se tratteniamo i massi nella nostra testa, la vita sembra un macigno. Altrimenti, la vita è semplicemente qualunque cosa stiamo facendo. Il modo per essere appagati della vita così com'è, dello spingere il masso ogni giorno, sta nel diventare l'esperienza dello spingere" (pp. 19-24)."

Siamo tutti Sisifo, vero? E voi quale siete? Quello felice o quello disperato?

Halleluja

Che tu ci creda
o no.
Sei tu che hai fatto
Nascere
questo giorno.
Restane dentro.
Ora