(Ricevo da Mario Selaschetti e pubblica questa sua ultima faticosa recensione musicale).
Mi stavo quasi rassegnando a non ascoltare più nulla di decente quando, di colpo, ecco qui questo cd fare capolino sulla mia scrivania. Sto parlando dell’opera prima di un quartetto di ragazzi inglesi ancora poco conosciuti e dal nome etereo (Continua su BlackmilkMag)
Nessun commento:
Posta un commento