venerdì, dicembre 25, 2009

Christmas Carogn - il racconto polaroid di Natale

Ogni Natale la stessa storia, cosa regalare? Ma quest’anno, per coloro interessati a offrire un regalo davvero non banale e dotati di una capacità di spesa non indifferente possono rivolgersi alla (un beep copre il nome)

Abbiamo infatti il piacere di avere qui con noi il signor Gangabanga, un nome inventato dato che, come avrete modo di comprendere, le attività della (un beep copre il nome) non sono propriamente normali e...il tipo guarda la persona seduta a fianco a sé come per capire se quello che sta dicendo può risultargli fastidioso, poi continua...non proprio legali.

Posso dire così signor Gangabanga?

Sì può sicuramente dire quello che vuole.

A rispondere è un tipo vestito con un gessato grigio a larghe righe bianche, camicia nera e cravatta beige. Indossa una maschera in latex rosa con dei buchi per gli occhi. Prima di rispondere ha aperto la cerniera metallica che teneva chiusa la fessura della bocca.

Bene, può raccontarci cosa fa la sua azienda di così particolare?

Facile. Roviniamo la vita delle persone.

Il tipo con la maschera in latex si passa la lingua sulle labbra, sfregandola anche un po’ sulla cerniera lampo in metallo.

Rovinate come? Può spiegare meglio ai nostri telespettatori?

Facciamo semplicemente in modo che la loro vita diventi un momento di reale sofferenza…

Il tipo mascherato fa il gesto di una torsione con il pugno. E’ un gesto deciso e veloce, nella sua totale semplicità.

Intende dire che li torturate?

La violenza fisica è una cosa facile da sopportare, noi interveniamo provocando problemi ben peggiori e non tocchiamo nessuno. Non c’interessa. Quello che perseguiamo è fare in modo che la vita del nostro bersaglio diventi molto difficile da essere portata avanti..e nel fare questo le assicuro che siamo assolutamente determinati.

Può farci un esempio del vostro intervento?

Sì, ma non adesso.

..e quando allora?

Il tipo mascherato si passa la lingua sulle labbra. Il sapore di metallo, dovuto al contatto con la cerniera gli fa stringere per un attimo le guance, quasi avesse addentato un limone. Poi s’immobilizza senza rispondere. Si aggiusta il nodo della cravatta.

L’intervistatore capisce che deve proseguire.

Va bene, senta, voi della (un beep copre il nome) non temete che qualcuno vi possa prima o poi denunciare?

Lo trovo altamente improbabile. Siamo un’organizzazione totalmente clandestina con agganci ad altissimo livello. Siamo così protetti da poterlo dire persino in una trasmissione televisiva come questa. Se non abbiamo agganci li creiamo, tramite amici di amici o con i soldi. Si può comprare tutto sa? Soprattutto in questo fantastico paese. A volte organi pseudo ufficiali dello Stato ci chiedono delle attività che portiamo avanti in cambio di favori. Non siamo mossi da alcun interesse economico e quindi risultiamo di difficile comprensione per chiunque..le nostre dinamiche non sono inquadrabili da nessun ipotesi o quadro istruttorio che si voglia tentare di comporre.

E allora perché lo fate?

Semplice, produciamo potere di cui poi ci piace disporre in totale libertà.

Il tipo si mette le mani sulla maschera cercando di spostarla verso l’alto. Si gratta la testa. Poi si ferma.

E come selezionate le vostre attività? Venite assunti direttamente dai clienti interessati o effettuate voi una selezione?

Noi non veniamo assunti, non percepiamo alcuna retribuzione per quello che facciamo.

L’intervistatore sembra perplesso e interviene per chiarire il suo dubbio.

Ma non mi avete detto che siete stati ingaggiati da un cliente per Natale?

Il tipo con la maschera si lecca le labbra due volte prima di rispondere. Respira profondamente.

Sì. Ma questo è un caso particolare. Abbiamo deciso di agire su richiesta. Di solito siamo noi a scegliere il bersaglio. E’ un processo totalmente casuale. Ci tengo a sottolineare che non siamo mossi da alcun concetto etico. Non agiamo per compiere vendette o per riequilibrare ingiustizie. Noi siamo il caso. E anche il caso ogni tanto sembra prendere una direzione ordinata. Abbiamo così deciso di farci ingaggiare per una volta come se fossimo un agenzia. Una sorta di A-Team malvagio.

Il tipo in maschera si mette a ridere con forza, batte i suoi stivaletti bianchi per terra con forza, poi estrae con una rapidità quasi studiata un iPod touch.

Per questo nostro primo lavoro, abbiamo percepito un bel po’. Sono circa 450.000 Euro e di fatto erano suoi. Ce li ha dati sua moglie.

L’intervistatore diventa paonazzo e abbozza un sorriso nervoso.

Ma come? State scherzando vero? Gianni è uno scherzo vero, mi avete mandato su scherzi a parte?

Dalla regia proviene una voce gracchiante.

No, non è uno scherzo.

L’intervistatore guarda il tipo con la maschera, si alza e gli si mette a fianco in piedi.

Senti cosa credi di poter venire qui vestito da masochista a prendermi in giro..chi ti ha mandato eh? Ti ha mandato (un beep copre il nome) eh? Ti ha mandato quello di (un beep copre il nome) eh? Vattene via, che non sei altro. Gianni, levami questo (un beep copre il nome) dai ! Voglio parlare con Mirko, un altro servizio come questo e io me ne torno alla Rai.

Il tipo in maschera chiude la cerniera, celando la sua bocca. Con le mani porge l’iPod touch all’intervistatore, accompagnandolo con un gesto inequivocabile. Vuole che guardi un piccolo video che nel frattempo ha preso vita sul minuscolo display.

L’intervistatore sembra dapprima scazzato e poco intenzionato a seguire il filmato, poi la sua attenzione diventa sempre più forte. Un’espressione di terrore gli rapisce il volto – osserva la fine arrivargli negli occhi. Dritto per dritto come un pugno.

Il tipo mascherato si alza e dice qualcosa. La maschera non permette di comprendere appieno quel che ha detto. Sembra “Buon Natale” ma non si può esserne sicuri. L’intervistatore si piega sulle ginocchia portandosi le mani al volto.

Il video finisce e l’immagine torna sul giornalista in studio. Mario Valenti aveva 35, lascia una moglie e due figlie. Il corpo è stato ritrovato in un parcheggio poco lontano dai nostri studi. Per gli inquirenti si tratta di suicidio. In questo momento la polizia sta interrogando la moglie, ancora non si sa se come persona informata dei fatti o come indiziata di reato.

giovedì, dicembre 17, 2009

Natale in bianco.

"Malata di sesso dopo un incidente d'auto.

Un incidente stradale due anni fa ha reso la sua vita infernale. Joleen Baughman, madre di due bambini, nell'incidente due anni fa la donna ha riportato una lesione a un nervo del bacino che controlla il desiderio. Il risultato è che Joleen, 39 anni, prova eccitazione persino con i movimenti più impercettibili: seduta su un autobus o mentre cammina in una stanza, ad esempio. Joleen, originaria del New Mexico, soffre di una malattia che si chiama «Disturbo dell'eccitazione sessuale persistente». Purtroppo per lei, nemmeno avere frequentemente e con costanza rapporti sessuali con il marito Brian, che ha 20 anni, allevia i suoi sintomi."

Fonte: Mirror.co.uk

E' Natale, è il momento di donare e di donarsi!
Si stanno organizzando i primi pullman di supporto per il povero marito di Joleen.
Presentatevi domani alle 6,15 a Piazza Cadorna. Troverete il bus con la scritta “Love Marathon Xmas 2010”.

Vi ricordo che la partecipazione al viaggio è gratuita mentre è obbligatoria la consumazione.

sabato, dicembre 12, 2009

Perchè non si parla più di Marcel Dupont?

Marcel Katzymbauer Dupont, il grande mimo franco polacco in una rarissima ripresa dei suoi primi anni di vita. Inventore di una serie di figure che hanno reso grande questa arte straordinaria e davvero appassionante, un po' decaduta ultimamente.
Grande Marcel!

giovedì, dicembre 10, 2009

Dal Canada arrivano gli Happy


Un'altra recensione di Mario (nella foto a fianco alla tavola).

Riguarda un Gruppo indie canadese con la cantante gnocca.

Non mi manca di certo il dono della sintesi..





mercoledì, dicembre 09, 2009

La fede aiuta..la f..a pure.

Pompei, hotel a luci rosse anche nella città della Madonna: sequestrati sette alberghi
Attività proprio accanto al Santuario. Sesso a pagamento per i pellegrini.

(da Corriere.it)