sabato, dicembre 28, 2013

Masterchef m'hai rotto il cazzo!

Masterchef è una vera iettura. La genia italica, da sempre prona a qualsiasi moda o mania, si è buttata a capofitto nel nuovo trend della cucinite. Tutti grandi cuochi dimenticandosi le ricette della nonna perché poco trendy e privi di quel tocco di artista che solo la cucina molecolare, la fusion, la vattelappesca sa che genere di strana tecnica può dare. Sia ben chiaro, mi va più che bene sperimentare in qualsiasi campo, cucina compresa, ma quello che proprio non sopporto è che vengano elevati a maître a penser tre cazzoni di cui uno arrogante e condannato in America a rifondare i propri cameriere delle mance trattenute illegalmente (rubate?), uno algido e uno che vuol fare la parte del campo anche se è di fatto un gran pataca.
E allora ecco la risposta che si meritano questi tre scorreggioni e chi li guarda: un programma condotto da due belle vecchie buzzicone inglesi, andato in onda sulla BBC sino al 1999 e rispolverato da Gambero Rosso Channel (Sky 411 col titolo "Due Signore Extralarge").
Con tipico understatement inglese fatto di cucine, intese come luoghi, triste e trasandate con spunti di ruggine sulla macchina del gas (quasi sempre elettrica), di manone che straziano oche spellate e selvaggina varia,  di pudding esplosivi straziati da burri e lardi esagerati, di insaccati scozzesi vescicosi fatti di interiora di pecora, di sfumati su padelle incrostate con Cherry e altri liquori della perfida Albione, queste due belle panzone danno prova di come si possa comunque scherzare sulla cucina in maniera intelligente e senza trasformare questa attività in uno sfoggio inutile di vanità.

Ecco due estratti delle due Grandi signore. A voi il giudizio..



  

venerdì, dicembre 06, 2013

Back for goods?

All'improvviso il sole
All'incrocio tra due strade
Mi giro verso sud
Un tepore avvolge 
Questo mio cuore
Ghiacciato
Nuvole si diradano
Calme lontano
C'era una tempesta

e i miei pensieri
Che mi lasciano

R. Buchago 2014


martedì, novembre 12, 2013

Perchè?!

@MSelaschetti: Nella vita l'ansia del COME ci porta via la serenità che emerge dal comprenderne il PERCHE' #RodrigoBuchago

giovedì, novembre 07, 2013

Torna lo Strizzapalle ovvero il vintage nella gestualità sociale

Una persona mi ha fatto venire in mente questo post e tutto il tema che ne deriva. Mi ha fatto pensare a una gestualità che tanti anni fa era in voga tra i giovani della Cumpa. La cosa era più o meno questa, quando scorgevi un tuo amico di spalle, ti avvicinavi a sua insaputa alle spalle e con uno scatto fulmineo gli portavi le tue mani verso il basso ventre e con una morsa a tenaglia gli davi una bella strizzata di zebedei che lasciava l'incauto amico in totale panico con punte di evidente fastidio (anche postumo). Era il cosiddetto "Strizzapalle", manovra che ha rallegrato e inquietato molti giovani a cavallo degli anni '80 e '90. Questo fatto mi ha provocato un'ondata di ricordi e mi ha portato a pensare a come, oltre alla musica, alle arti e all'abbigliamento in genere, esistono anche ondate di mode anche nella gestualità che viene condivisa in società dalle diverse sottocomunità (e in alcuni anche dalla massa). E come le mode più evidenti anche queste passano e quando vedi qualcuno, per un caso, per un ricordo, per un riflesso, riproporre quel gesto, ecco che di colpo abbiamo il fenomeno del vintage anche in questo contesto. Mi chiedo perché non si possa agire attivamente per riportare in voga una serie di gestualità vintage e vedere se fanno lo stesso effetto del vintage in altri campi, trasformando la cosa vecchia in una cosa che acquista nuova vita e che fa percepire il suo attore/proprietario come una persona fuori dal coro. Vi invito a provarci e per sostenervi in questo passo vi suggerisco una serie di gestualità ormai passate.

 1. Strizzapalle variante Slava anche detta "dello zufolo": Come nella manovra classica, la tenaglia sullo zebedeo viene accompagnato dalla dichiarazione "fischia! Fischia!" e l'autore del gesto interrompe la sua iniziativa solo al verificarsi di un suono emesso dalla vittima che possa ricordare vagamente uno zufolo

 2. "Suora tua!". Al passaggio di una suora si tocca la persona più vicina dicendo "tua" o "Suora tua". La persona che viene toccata cerca a sua volta un'altra persona vicina cui effttuare la stessa operazione, pena la raccoltà su di sè di tutta la sfiga del mondo.

 3. Paghi la mossa. Un tipo finge di colpire un altro, se questo si muove riceve come punizione un pugno sulla spalla

 4. La stecca. Di origine naiesca, il ritmico battere del dito indice lasciato libero di sbattere sul pollice e l'indice chiusi a tenaglia

 5. Fare ok con le dita messe a segno di "ok", appunto.

Buon divertimento.


venerdì, novembre 01, 2013

sabato, ottobre 26, 2013

Sul perché Richard Saul Wurman mi fissava così e altre storie

Pochi giorni fa a un convegno sulle frontiere dell'interazione umana (#foi2013)- niente roba zozza per intenderci -ho avuto il piacere di ascoltare l'intervento di Richard Saul Wurman, forse uno degli ultimi visionari ancora a disposizione di chi vuole ascoltare. Solo per citare qualcuna delle sue creature, oltre a una sterminata bibliografia, la creazione di TED una sorta di contenitore web per idee che meritano di essere diffuse a tutti e prossimamente una serie di conferenze centrate sul futuro di questa lurida e malconcia umanità: 555 Conference. Tornando a TED, è un posto in cui vi sono innumerevoli speech di persone provenienti da diversi settori della scienza, della cultura e della Società mondiale su diversi argomenti interessanti e sovente illuminanti. Grazie a uno di questi ho scoperto Temple Grandin e la sua spiegazione sull'autismo e sul funzionamento meraviglioso delle menti autistiche, cosa che mi ha permesso di vivere la mia personale avventura con uno spirito migliore e una sorta di piacevole curiosità antidepressiva.
E così ho pensato fosse doveroso andare a ringraziare la persona a cui in un certo senso dovevo questo mio cambio di visione sulla materia e così ho fatto. Non contento del ringraziamento, a proposito il Signor Wurman si è mostrato preparatissimo sulla materia, gli ho chiesto di poter fare una foto con lui e quello che vedete qui ne è il risultato. Tornato a posto nell'auditorium, in attesa del suo intervento, il mio collega mi mostra la foto e dentro di me penso "scatto sbagliato, deve averlo preso mentre si stava sistemando". Nessun problema, anzi mi dico, sembra quasi che mi osservi con interesse, ci faccio anche una bella figura. Tutto finisce lì per qualche minuto, sino a quando Wurman durante il suo speech inizia a dire una serie di cose davvero in linea col suo modo di essere visionario. In particolare a un convegno per amanti della nuove tecnologie dice che la cosa più importante al mondo è il dialogo vero tra persone, la comprensione del motivo per cui cerchiamo di comunicare tra di noi. In questo contesto le tecnologie sono solo uno strumento da utilizzare per rendere più proficue e più vere le interazioni tra persone. Invita tutti quanti a non innamorarsi mai dello strumento, ma di preferirgli lo scopo positivo per cui può essere utilizzato. Poi dice:"vedete (lo dice per spiegare il concetto), prima qualcuno di voi mi ha chiesto uno foto e voi dovete sapere che io nelle foto invece di fissare la camera, guardo la persona con cui faccio la foto, e lo faccio perché non sono interessato allo strumento macchina fotografica, ma all'uomo con cui sto facendo la foto, per ricordarmelo o anche solo perché in quel momento la relazione che sto generando è con lui e non con la macchina." Ovviamente sentite queste parole sono rimasto folgorato e ho apprezzato ancor di più tutto il suo discorso, prezioso, ponderato, vero perché fatto da un uomo per sua natura indipendente e "mosso solo" dalla sua curiosità che inoltre ha raggiunto un'età in cui non è più ricavabile dai desideri ego-tici della vita umana. E la mia faccia da cretino, così allegramente ostentata nella foto, sarà per me un vero memento per molti anni.
Tornando al Signor Wurman, fa impressione vedere un cervello curioso con le gambe vagare per il mondo. Una persona che ritiene inoltre che le scoperte siano frutto del caso perché il più delle volte arrivano mentre si cercano altre cose o perché la Storia viene fatta da fattori esogeni al potere di prevedere e pianificare della mente umana (illuminante la spiegazione della nascita dell'Umanesimo in Italia perché nel 1300 vi fu una grande epidemia o della grande eruzione di un vulcano in Islanda come fattore alla base della Rivoluzione francese). 
Tra i suoi ultimi messaggi, prima di lasciare la parola sul palco a Gianni Riotta (su cui meglio stendere un velo pietoso): "Prima di pensare a innovare, bisogna pensare alle conseguenze che queste innovazioni avranno sul futuro". 
Parole sante Richard, parole sante.
Grazie ancora.



mercoledì, ottobre 23, 2013

Civiltà canaglia

"L'Italia non è un Paese è una commedia dell'assurdo. Stiamo precipitando velocemente tra gli Stati del terzo mondo (a cui già appartengono parecchie Regioni) ma la classe politica è talmente autoreferenziale ed egoista da non accorgersi di essere lei una delle cause principali di questo fenomeno fastidioso e così continua a proporre ricette e soluzioni che tanto poi, dovendo essere lei a portarle a termine, mai accadranno. In Italia si annunciano riforme epocali e si tacciono misuricchie che mai danneggiano le lobby del Paese e si traducono in un ricambio della Società. Un po' come se il chirurgo che per sbaglio vi ha asportato un testicolo vi dicesse che puó intervenire con successo sull'altro. Voi vi fidereste? Ma, il punto è proprio qui, voi vi fidereste come avete fatto fino ad oggi. Vi, anzi, ci siamo lamentati ma alla fine li abbiamo lasciati fare senza generare un elettorato capace di far crescere una classe politica degna di un Paese civile. La cosa è tautologica ma un Paese non civile non puó generare un Paese civile. Come uscire da questo stallo? A mio modesto avviso bisogna educare l'italiano alle regole di buona civiltà e per farlo bisogna utilizzare alcuni meccanismi psicologici a lui molto congeniali. Inutile propinare ore di educazione civica nelle scuole, l'Italiano non studia e non sopporta le costrizioni. Occorre usare la creatività! Infiliamo piccole parti del testo di educazione civica nel libretto delle istruzioni del manuale del suo più recente Smartphone acquistato. Una cosa tipo "Attenzione per modificare le impostazioni di What's up ricordarsi che rispettare le istituzioni è una cosa molto importante". Non ci vuole molto, si puó fare. Oppure, ricorrendo a un po' di pensiero laterale fondere la Costituzione con i gratta e vinci: "Gratta la Costituzione e se trovi la parola su cui è fondata la Repubblica Italiana vinci 3.0000 Euro!". Tutta la coppa dell'amara medicina dell'etica civile potrebbe essere spalmata con il miele di videopoker, sigarette elettroniche, scommesse e lettini solari in modo da essere quasi inconsapevolmente assimilata dall'homo Italicus, l'anello di congiunzione tra le scimmie e il clacson della macchina. E come suggello finale, niente più votazioni, basta con questo ludo cartaceo inutile e faticoso. Al posto del voto invece un bel televoto! E per il Presidente di questa manica di scarto di materiale pensante (quorum ego) la Lotteria di Capodanno! W l'Italia, W la merda!" Budulacci - l'Italiano in esilio in Italia, 1994

sabato, ottobre 19, 2013

Alcolmunismo

"Marx ha analizzato perfettamente i meccanismi di funzionamento del Capitalismo.  E in particolare quella tendenza, intrinseca al sistema, che porta il tessuto economico verso l'oligopolio e il dominio assoluto di poche grandi aziende. La Storia insegna che da questi stalli si esce con un conflitto preferibilmente su scala mondiale. Certo qualche amante dei romanzi a lieto fine (o qualche economista neoclassico, ma sono più o meno la stessa classe di persone) potrebbe dire che il mercato possiede delle proprietà auto curative, ma la Storia, ribadisco, mostra fino ad oggi un'evidenza diversa. #Marx, però, cicca completamente la cura a questi difetti genetici del #Capitalismo  e il fallimento dei vari esperimenti di applicazione del #Comunismo nel mondo lo dimostrano (lungi da me voler considerare l'Unione Sovietica un esempio di Marxismo, dato che la programmazione quinquennale dell'Economia è una cosa non teorizzata da Marx, un po' come la Confessione nella religione Cattolica e il pensiero di #Gesù ). A mio avviso il fallimento di #Marx è legato principalmente a una mancanza di analisi degli aspetti psicologici dell'umanità. Sembra quasi che a forza di parlare di Capitale e Forza Lavoro, il filosofo abbia considerato l'uomo come un mero fattore di produzione. E così, lasciando fuori la parte che rende l'uomo un fattore imprevedibile e difficilmente arginabile in schemi o strutture fisse (create inoltre da lui stesso, quindi facilmente aggirabili) ha sbagliato la cura. Per curare e addormentare questo spirito imprevedibile ci sono molti strumenti che #Marx avrebbe potuto utilizzare. La Religione ad esempio è un perfetto strumento di controllo, forse il migliore finchè dura, come evidenzia la scuola francese della "Regolazione", la droga è un altro esempio, ma funziona meglio in contesti ridotti (comunità etniche, quartieri, ). La società dello spettacolo è stato l'ultimo grande esempio di meccanismo di controllo degli animal spirits della grande massa di schiavi (quorum ego). Il telecomando non serve a controllare la televisione, serve a controllare noi, come teorizzarono MacLuhan e in un certo senso Guy Debord. Ecco, alla fine penso che se in Russia avessero incentivato maggiormente l'utilizzo dell'alcol forse avremmo ancora l'Unione Sovietica e una versione titanica di Comunismo: l'Alcolmunismo." Budulacci - Alcol, Comunismo e fantasia.

giovedì, ottobre 10, 2013

E portateli via

La mattina/il caffè scende/come l'anticalcare/sui tuoi pensieri. #rodrigobuchago

venerdì, ottobre 04, 2013

Ovvieta, depressione e letargo

"Ovvieta, depressione e letargo/Succo che sa d'arancia senza arancia dentro/gesto che nasce inutile senza più origine e motivo/vita che sa di vita senza essere vita dentro/l'arcana ricerca del giusto fallisce" #rodrigobuchago

venerdì, settembre 27, 2013

sabato, settembre 21, 2013

Tra

Perennemente scossi/tra paura e speranza/cerco disperatamente/un'altra dimensione/da chiamare vita  #rodrigobuchago

Mira Mara

"L'esercito di Mara
Mi ha fatto indubbiamente
Un culo grande così. 
Ho provato a resistere
Meno delle 40 notti nel deserto
Meno della grande notte sotto l'albero sacro
Invano
ho rinnegato il suo nome tre volte
Prima dell'alba
Ho venduto il Messia per trenta denari
E adesso?
Le mura che avevo eretto
Sembravano solide
Ma erano false
Perchè volevano difendere
Una cosa che non esiste
Me"

R. Buchago 2013

lunedì, settembre 09, 2013

Mio caro Fernando

Non è cambiato molto da quando sei andato via, mio caro Pessoa.
Continuiamo tutti a non essere nessuno, né ora né mai, ma sempre pieni zeppi di sogni.
tutti quanti.
Ce la faremo?
No.
Ma non importa.
E questo lo avevi capito da tempo.
Ti abbraccio forte.
aM


venerdì, settembre 06, 2013

Nostalgia dell'Irlanda

Lo so il pezzo è di un inglese, ma lei, irlandese doc, ne fa una versione fantastica. Mi è venuto in mente per un attimo, quel bel clima di gente che beve, che suona e che si diverte che si trova in Irlanda. Mi segno questo ricordo per la prossima rinascita, non si sa mai.

martedì, settembre 03, 2013

Till the end of the world

Bob Marley
Da una radio scassata
La bancarella nel parcheggio
Profuma di incenso
Promette ultime occasioni
Domani non c'è più
Il richiamo insostenibile della mia fine
E di tutto

R. Buchago 2013

lunedì, settembre 02, 2013

Lucia


Le galassie
Arderanno mai
Di desiderio
Per quelle parti di loro
Essenza
Diventate autonome 
Via via
Sempre più lontane
Stelle?

Le nuvole saran mai
Ansiose
Di recuperare 
quelle parti 
Resesi gocce
E scese
giù giù
Verso terra
A proseguir linfa
Nelle vene pulsanti del mondo?

Il fiume avrà mai
Malinconia 
Di tutta quell'acqua 
Un tempo sua
Corsa giù e giù
Via e via
Per diventare mare?

In tutto questo universo 
Di galassie
di stelle 
di nuvole 
di fiumi 
e di mari


io e te, mamma. 

aM 2013

giovedì, agosto 15, 2013

...

HopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradimeHopauradime

lunedì, agosto 12, 2013

Buddha e Alprazolam - la fine dell'Ansiageddon agostano.

La fatica di Sisifo è la metafora della nostra vita e questo lo hanno scritto in tanti. 
Da tre anni pratico una forma di meditazione che oserei definire Buddhista e l'ho fatto per rispondere a quella che all'epoca avrei definito 'una tragedia' e alla simpatica sfida di una persona che tiene nella cantina del proprio animo, una discreta scorta di attacchi di ansie depressive, pronte per ogni occasione a essere servite con un bell'attacco di panico.

Il mio periodo dei monsoni ansiogeni è l'agosto, questo ormai l'ho capito e non ci posso fare nulla: la mia mente attraversa lo spazio delle ansie cadenti e il mio cielo esistenziale ne viene colpito pesantemente. Tutto quanto diventa una merda e una potenziale minaccia alla mia esistenza.

Negli ultimi tre anni però, avevo recuperato una certa centratura e pensavo di essermi rimesso in piedi. Le grandi crisi di ansia, veri e propri attacchi di panico, mi avevano quasi abbandonato e la vita aveva preso a girare meno confusa. In questo tempo mi sono anche accorto di molte cose inutili che tenevo in vita nella mia testa, come posticci o rituali senza senso dell'esistenza.
Quest'anno, con l'arrivo dell'Ansiageddon agostano, ho cercato di restare centrato utilizzando le tecniche di meditazione apprese e per un po' ho portato a casa la pelle.
Ma poi, di colpo, ho iniziato a svegliarmi intorno alle 2 di notte in preda a vere e proprie allucinazioni di terrore pure. Ho provato a stare con loro, a osservarle, a lasciarle andare, invano. Erano più forti di me e la breccia nel muro della mia diga assai fragile è saltata e mi sono trovato sul fondo della mia dignità, a un attimo dal mettermi a piangere per non sapere dove sbattere la testa. Senza sonno, senza fame, spaventato da tutti gli altri attorno (che percepivo come assoluti vincenti), con la voglia di trovare conforto nelle persone vicine che subito si tramutava in una sensazione di inutilità: il dolore non puoi dividerlo, è tutto tuo, che ti piaccia o no.

Ho osservato i periodi di ansia (in cui la quiete mi pareva assurda) alternarsi a momenti di quiete (in cui l'ansia mi pareva assurda). Lo stesso particolare del lavoro, pietra dello scandalo, diventa in un caso l'inizio della terza guerra mondiale oppure la chiave del paradiso a seconda dell'uso che la mia mente, piccola ed egoica, mi vuole far vivere.
Ma la piccola scorta di consapevolezza, la Vera mente spaziosa (ma nel dirlo già la snaturo), che mi consente soltanto di avere una piccola capacità di vedere arrivare queste ondate di ansia e quiete non poteva salvarmi e così mi sono buttato nelle mani della chimica: una bella dose di Alprazolam con le sue Benzodiazepine così ipnotiche e così addictive. Nel giro di 15 minuti, prendendo queste gocce, sono diventato un altro uomo e l'ansia se n'è andata.
Ho continuato ad osservarmi per capire dove fossero andati i cattivi pensieri, ho addirittura provato a ristimolarmi l'ansia utilizzando le frasi e le immagini che sino a 15 minuti prima avevano il potere di farmi precipitare nella disperazione e niente, niente ansia. Le frasi sparivano, come inghiottite da qualche parte nella mia mente. Miracolo.

In tutto questo la cosa che più mi ha dato fastidio è stata quella sensazione di tradimento verso il percorso spirituale: ma come? IO mi fidavo di te, speravo di essere più forte e grazie te inscalfibile dalle ansie del tempo e invece...e invece questa è la più grande lezione che la vita potesse darmi: mi stavo attaccando alla pratica come a un'altra qualsiasi forma di desiderio vacuo.

 Adesso devo avere forza, fiducia e saggezza. Il retto sforzo direbbe il Buddha. E allo stesso tempo non attaccarmi troppo alla speranza che la Via mi possa salvare. Soffriró e usciró da questa storia passandoci attaverso consapevole, senza evitare di osservare tutta l'avversione che l'esperienza di certe cose mi porta. E senza farmi addormentare dalla chimica, anche se a essere onoesti, terrò sempre una confezione di Alprazolam vicina, da utilizzare in caso di emergenza, quando le forze di Mara in campo sono troppe per un piccolo sciocco aspirante illuminato (nel senso di libero dalla sofferenza) come me.

Vincerò, ne sono sicuro, magari lasciando cadere il pesante fardello del difendere strenuamente l'immagine di un me di successo (è importante dire che è ovviamente una mia immagine mentale visto che dall'esterno nessuno potrebbe mai pensare questo di me), mai perdente e mai in errore. Un fardello che scopriró inutile e dannoso. Sì, vincerò per perdere tutto e tornare a vincere. Che casino. Abbiate pazienza sono sotto ansiolitici. Forti. ;-D


giovedì, agosto 01, 2013

Agli amici assenti (che a dispetto del testo della canzone sono ancora vivi e ritornano, eh?!)

"A te
che ho chiuso nel cassetto delle cose
che mi tengono appeso
al vecchio caro mondo dei desideri che sto
con delicatezza
lasciando scorrere quieti senza più graffi e sospiri
A te
che mi conosci chiuso
nel segreto del mio universo
che è anche il mio spettacolo
dico che ti rispetto
come la nuvola
che passa
che sola segue il ritmo di tutti noi senza curarsi di sè

Possa sempre esistere il piacere della scoperta
 senza la prigione del suo possesso
Amen"

R. Buchago 2013




La poesia del grande poeta uruguagio per festeggiare la liberalizzazione della mariuana in Uruguay

"Uruguay, oh! Uruguay.. Uru..guay..ru..guay.. Guay? Ma no, niente guai. Cazzo che fame che m'è venuta!" R. Buchago 2013

mercoledì, luglio 24, 2013

La foto che non scorderó mai

Aspetto il treno a Roma e per caso entro in una libreria e inciampo in questo libro e subito vengo proiettato in un'altra dimensione. La mia mente vaga e diventa curiosamente irrequieta poi capisco: la foto. 
In vita mia non ricordo una foto più indimenticabile di questa. Lo sguardo dell'uomo, il suo ultimo sguardo. È uno sguardo di lato, pieno di una dignità innaturale di sicuro ultraumano. 
Penso che di fronte alla morte tutto si risolva e anche la pesante gabbia di finzioni che ci accompagna per tutta la vita si sgretoli lasciando il posto alla mostra vera essenza. 
Posso morire? Sembra chiedersi quell'uomo. Il vero buffo e tremendo mistero è a chi stia rivolgendo questa domanda. 
Per quel che conta siano tutti quello sguardo. 

lunedì, luglio 22, 2013

Opss...I Did it Again!

Ogni anno, con l'arrivo dell'estate, le nubi dell'ansia vengono a visitare il mio emisfero. Questioni di lavoro principalmente, ma credo di aver trovato il trucco e cioè che una scusa per arrivare, quelle nuvole in un modo o nell'altro la trovano lo stesso.
E' tempo di mettere a dura prova il lungo addestramento. Mi faccio da solo l'inboccallupo, nella speranza di poter dire che "il mondo è il mio spettacolo" e quindi agire di conseguenza.

In cerca di una benedizione superiore mi posto questo a futura memoria (ringrazio tricycle.com per il testo).

Comunque vada, spero di uscirne con dignità, senza dover scaricare su altri la mia pena o il mio errore lavorativo, come il peggiore degli uomini in preda alle proprie visioni o desideri di proteggere il suo vuoto ego...

Gate Gate Paragate Parasamgate Bodhi Svaha! (andato, andato, andato oltre, andato davvero oltre...sparito)

THE GREAT PRAJNA PARAMITA HEART SUTRA

Avalokitesvara Bodhisattva doing deep Prajna Paramita Perceived the emptiness of all five conditions, and was freed of pain.
O Sariputra, form is no other than emptiness, emptiness no other than form;
Form is precisely emptiness, emptiness precisely form;
Sensation, perception, reaction and consciousness are also like this.
O Sariputra, all things are expressions of emptiness, not born, not destroyed,
Not stained, not pure; neither waxing nor waning.
Thus emptiness is not form; not sensation nor perception, reaction nor consciousness;
No eye, ear, nose, tongue, body, mind;
No color, sound, smell, taste, touch, thing
No realm of sight, no realm of consciousness
No ignorance, no end to ignorance
No old age and death, no cessation of old age and death
No suffering, no cause or end to suffering, no path
No wisdom and no gain. No gain-thus
Bodhisattvas live this Prajna Paramita
With no hindrance of mind--no hindrance therefore no fear
Far beyond all such delusion, Nirvana is already here.
All past, present, and future Buddhas live this Prajna Paramita
And attain supreme, perfect enlightenment.
Therefore know that Prajna Paramita is
The holy mantra, the luminous mantra
The supreme mantra, the incomparable mantra
By which all suffering is cleared. This is no other than truth.
Therefore set forth the Prajna Paramita mantra,
Set forth this mantra and proclaim:
Gate Gate Paragate Parasamgate Bodhi Svaha!
- From the sutra book used by The Zen Community of New York.

venerdì, luglio 19, 2013

Good! Good! Good!

"Essere in luna di miele con la vita, anche solo per alcuni istanti:

La botte piena e la moglie ubriaca
Andare al largo e non lasciarci lo zampino
Tra il dire il fare e viceversa
Chi troppo vuole, stringe di più
La gatta frettolosa farà gattini sani e con una vista eccezionale.
Chi la fa, la rifaccia
Una rondine fa primavera ed estate
Tornano le mezze stagioni.
Le bugie hanno le gambe lunghissime


Svegliarsi, poi (ma senza fretta) senza fare del male a nessuno
il premio più grande è il viaggio."

R. Buchago 2013


lunedì, luglio 15, 2013

Estraneo ma vero

Alla visita per l'accertamento dell'invalidità di mio figlio
Oggi
Correva felice nella stanza
Tra suoni senza senso
Emessi da quegli strani buchi 
Che si aprono e si chiudono
Là in alto 
Dove il suo sguardo non si posa quasi mai
Sulle facce di quegli esseri così talvolta estranei

Tra cui io

R. Buchago 2013



martedì, luglio 02, 2013

Korniglia da leoni

Papa Francesco scaccia questo pretonzolo che fa suonare le campane alle 7 di mattina come fosse l'ultimo giorno dell'universo.
Alla festa del patrono c'è il gelato col basilico e mio padre si sveglierà con una svastica sulla fronte
Regalo della coppia di canadesi nazisti scappati a Montreal dopo la guerra
Con le loro luger cariche di mojito al basilico

Con la coppia di Verona che ha patteggiato in Croazia per un grammo di fumo e 300 euro di multa ma in Ungheria sono bastardi e ti arrestano se non bevi il mojito al basilico.
I canadesi nazisti a che ora mangeranno il gelato al mojito di basilico?
E mio padre sorregge David che la moglie lo ha lasciato per una lesbica
Fa il cameriere in un locale a nord di L.A. dove non servono mojito al basilico ai canadesi nazisti
Stacco le foglie di basilico per l'infusione con il fiordilatte. Di che colore è il gelato al basilico?
David parla inglese e sa come si dice basilico in spagnolo
A Santamaria la cicciona di Chicago trova l'amore della sua vita ma non conosce i canadesi nazisti
Arriva uno di SantaBarbara e se la porta via dentro al buio
David ha l'aereo la mattina presto ma il gelato al basilico non è ancora pronto e se ne andrà senza averlo assaggiato
È un segreto che non deve essere svelato
C'è stato un pugno dato nel carrugio a un amico anche per questo
Papa Francesca scaccia questo pretonzolo che fa suonare le campane alle 7 di mattina come fosse l'ultimo giorno dell'universo e non mi fa rotolare nel sonno che mi porti via questa sbronza di mojito e questo dannato retrogusto di basilico che mi batte in testa come un pistone che vuole uscire dal suo motore.
Amen

R. Buchago - Korniglia 2013

mercoledì, giugno 26, 2013

Tornasole

Qualsiasi ricerca sia/ funziona solo se quando la guardi/non scorgi più l'uomo/ ma la Vita che lo contiene/ e ci contiene

R. Buchago 2013

martedì, giugno 25, 2013

Cancella "oramai"


Sai che dovrebbero spazzare via
dai vocabolari
la parola
"oramai"

Tornare con sana follia
a ogni nuovo giorno
come fosse il primo respiro
come avessero appena dato le carte
come avessero appena intagliato nell'aria
l'apnea della vita mia

perciò dovrebbero spazzare via
dal vocabolario
la parola
"oramai"

Rodrigo Buchago 2013

lunedì, giugno 17, 2013

Ci sto provando

Oh vita!/Non voglio lasciare/il mio mondo/ai desideri/perciò accomodati/ e sii serena alla mia festa/e quel che sarà sarà/come la canzone di cui non ricordo/più/l'autore

R.Buchago 2013

mercoledì, giugno 12, 2013

Il corso aziendale salverà il mondo

Questo sito è il classico esempio della società moderna e delle sue logiche di funzionamento. 

Se dici a una persona "perché non ti apri alla spiritualità e provi a guardarti un po' dentro", ti dà subito del visionario invasato e fuori di testa ("sai la moglie lo ha lasciato...").
Se invece gli dici "fai questa cosa così puoi lavorare meglio e con successo oltre a diventare più affascinante" allora va tutto bene! E magari gli fai pagare un bel corso o un bell'ebook.

Poi leggi la ricetta segreta e trovi che non è altro che il segreto svelato dai vari mistici di tutte le religioni: la meditazione e il risveglio della consapevolezza.

Sarà un corso aziendale a salvare il mondo?


mercoledì, giugno 05, 2013

Felice ma vero

L'uomo felice non ha paura di morire
Perchè già morto
e risciolto nella grande vita

R. Buchago 2013

lunedì, maggio 27, 2013

La paura e l'estasi

Guardare il tramonto
In qualche giorno
Fuori dalla routine
Assaporare qualcosa
Che diventa attenzione
Capire che avviene qualcosa lì
Qualcosa di non frequentato
Qualcosa di non conosciuto
E poi la paura di colpo
Fatta di gocce di delusione
E di palpitare in testa
Dell'onda afasica del dubbio
Paura di non aver colto la Verità
Paura di aver perso quel granello di Realtà
In grado di dare al tutto una spiegazione
Un balsamo vero all'inquietudine che ci immerge
Che mi crediate o no
Il vero evento
Che non dovrete mai perdere
In quei momenti
È proprio quella paura che vi assale
L'impronta della nostra apnea
La custode della nostra dittatura esistenziale.
E il vero spettacolo sarà proprio quello
Osservarla diventare un sottile affievolirsi di fastidio per tramutarsi in quiete
La porta della luce che cessa di essere buio

R. Buchago 2013


venerdì, maggio 24, 2013

La Proloco di Spezia ha affittato il cielo di Irlanda

Il mitico campetto del Candor
La scorsa settimana sono tornato a casa per un paio di giorni. In macchina quando sono arrivato al bivio per Genova, dalla grande pianura asfittica, il CD ha sparato fuori "Goin to California". Perfetto.
Mancavo da tempo e nelle precedenti passate non avevo mai avuto occasione di una visita approfondita. Questa volta invece ho potuto girare Spezia a piedi in lungo e in largo e rivedere alcuni posti dove non mancavo veramente da 20 o 30 anni, come ad esempio il campetto dell'oratorio, peraltro scarsamente visitato, dove ho iniziato a dare calci a un pallone. Anche la città si era preparata a ricevermi e il vento e le nuvole erano state noleggiate direttamente dall'Irlanda, condizione del tempo che io adoro, essendo nato in autunno e quindi amante di tutto ciò che non è né troppo caldo e né troppo freddo e possibilmente con un bel vento in grado di modificare il paesaggio, le luci e gli odori il più possibile; "la via di mezzo"avrebbe detto il Buddha. Ho visto cose che non avevo mai notato come la bellezza del teatro Civico visto dal retro, la fortuna di avere tanto mare e tanto verde così vicini da dimenticarsene. La strana sensazione di non essere sulla strada più famosa dell'esistenza.
E forse questo è il punto, le cose che non dai mai per scontate, e che puoi godere solo con parsimonia, sono le migliori, te le gusti sino in fondo, come fossero l'ultimo tiro della sigaretta del condannato a morte. Forse se abitassi ancora qui, non avrei apprezzato così questa mia veloce esperienza. E la prossima volta, se non si guasta di nuovo la fognatura, magari riesco anche ad andare a mangiare al nuovo ristorante Vegano "Origami" assieme a mio fratello Thomas.
Chissà?

La vista del mattino
Son spariti gli alberi verso l'arsenale
Il Parodi?
Via del Prione (il buco del culo della mondanità)
Spezia sembra viva: il nuovo museo del rifugio 
.

Il mostro della palude

"Romanzi, cinema, internet, musica e televisione/ Possono essere strumenti di sedazione/ Possono farci addormentare e farci dimenticare che stiamo vivendo la vita/ Penso che potremmo tranquillamente farne a meno e vivere meglio/ Questo mi sembra il messaggio disperato di quegli attori che nei film del terrore vengono infestati da creature mostruose che si impossessano del loro cervello, lasciandoli tornare alla loro coscienza solo per qualche istante e dopo una battaglia mortale con loro stessi." R. Buchago 2013

giovedì, maggio 23, 2013

Saltare nella vita

"Il vero senso della vita è che tutto comunica e che tutto trasmette una carica. [...] Contrariamente a quello che la maggior parte del genere umano pensa, non vi è alcun rischio a gettarsi nel turbine, ma non ce ne rendiamo conto che dopo aver saltato, e ciò che è difficile è saltare: «Saltare è il Grande Yoga!" D. Odier - Tantra (pp. 115, 118, 128, 134).

venerdì, maggio 17, 2013

Eh già..

Alcuni concetti perfetti che non voglio dimenticare

Li ho raccolti da aforismi attribuiti a persone che si muovono in ambito "buddhista". - "Perdonare vuol dire smettere di pensare che vi possa essere stato un passato migliore". - "Speranza e paura sono fratelli e vengono dal pensiero che ci sia qualcosa che manca nella nostra vita e nel nostro presente".

lunedì, maggio 13, 2013

È questo qui

La vita è quella cosa che finisce/una mattina presto/tra un caffè e i tuoi pensieri che ripartono/nella mano di un uomo/smarrito da se stesso/che ti uccide per dar retta a un desiderio senza scampo/il mio prossimo respiro è dedicato a te/possa questo tenue spiraglio di consapevolezza/darti una ragionevole voglia di restare energia/senza rimorso/senza rabbia/senza un desiderio inutile di scavarne fuori un perchè

R. Buchago 2013

mercoledì, maggio 08, 2013

Aforismi

"La risposta è alcol! Scusa, qual era la domanda?" R. Buchago 2013

lunedì, maggio 06, 2013

mercoledì, maggio 01, 2013

Elementary?

"The woods are lovely.
Dark and deep.
But I have promises to Keep.
And miles to go before I sleep
And miles to go before I sleep"

R. Frost

martedì, aprile 30, 2013

Deus ex machina

Noi creiamo il mondo e poi lo commentiamo incessantemente senza osservarlo #rodrigobuchago

domenica, aprile 28, 2013

Il simbolo dei tempi

C'è una cosa che in questo periodo mi affascina più della scimmia da videopoker, da un punto di vista antropologico, quasi psicanalitico ed è il modo che hanno i politici di rispondere a questo lungo periodo di merda che sembra non finire più.
In particolare mi affascina il modo con cui cercano di gestire la rabbia che monta dalla gente, dicendo "tranquilli, ci vuole coesione sociale e tranquillità, lasciateci lavorare". "Lasciateci lavorare?" è perché? Il punto sta proprio qui, è come se loro avessero un diritto naturale a continuare a governare indipendentemente dai risultati e nonostante il fatto che, in questa situazione ci abbiano portato loro, di certo non i nuovi movimenti politici su cui adesso si tenta di scaricare tutta la colpa.
E' il famoso paradosso del "politico professionista", uno che dovrebbe avere delle doti per gestire qualsiasi stagione o periodo socio-economico: come faccia a conoscere e rappresentare ciò che è bene per la gente uno che viaggia in prima classe o in auto blu che sfrecciano in corsie riservate per saltare il traffico, guadagna più di chiunque e gode di privilegi estremi è un pio mistero.
Seguitemi nell'ardita metafora; è come se ci fosse un addetto alla macchina spargeletame che voi pagate per concimarvi il terreno. La prima volta arriva e per sbaglio concima il suo campo. Voi protestate ma lui dice che bisogna avere pazienza perché è un problema della macchina non di sue capacità e nel frattempo lui raccoglie messi abbondanti mentre voi fate la fame. Ciononostante l'anno dopo vi tocca di nuovo servirvi di lui, perché l'elenco dei fornitori potenziali non varia da anni, e lui sbaglia un altra volta coprendo voi e non il vostro campo di merda. Voi tentate una protesta e lui vi risponde "bisogna stare calmi e uniti, ABBIAMO sbagliato, ma adesso non è il momento di protestare, bisogna rimboccarsi le maniche e ripartire".

A questi politici professionisti bisognerebbe spalancare, senza violenza, il magico mondo della disoccupazione, lasciarli loro a spalare via tutta la merda che ci hanno rovesciato addosso in tutti questi anni. Ma pensateci bene: non sarebbe forse troppo crudele per l'umanità buttare nel mondo tutti questi personaggi così inutili e pericolosi?

A mio avviso no, qui fuori infatti, troverebbero un sacco di italiani uguali e identici a loro.

venerdì, aprile 26, 2013

La vita è sogno

"L'assassino conosce
il segreto che compie il suo atto
Un lampo senza coscienza
Un sogno che si muove
Per una volta
Nella direzione della sua speranza
Il desiderio creatore monta
Marea che tutto forza e squassa
Guida e padrone dei sensi
Ritmo e forza della sua danza

Dissolto ho i dubbi
Grazie agli Alisei favorevoli
E ai nuovi doni insperati
Sulla rotta non più segnata
Si avanza

Adesso il cuore comprende che
Noi non siamo il danzatore
Noi non siamo che danza"

R. Buchago 2013





martedì, aprile 23, 2013

Fuoco

Il respiro è fuoco
Che brucia vita
e tra i sussurranti crepitii
e fra le ombre cangianti di luce
Eccoti dunque
Ecco il tuo pensiero
Di te.

R. Buchago

lunedì, aprile 22, 2013

Allo specchio

"Mi son tatuato LOOCLA sulla fronte, da quando ho deciso di bere per dimenticare"

R. Buchago - Af(u)orismi

giovedì, aprile 18, 2013

Il Compromesso stolido

Verrà ricordato nella storia come uno dei suicidi di massa peggiori, però che scambi di sguardi infuocati e che lampi di passione ci sono stati. Ma era un amore contronatura, una convergenza parallela, un compromesso stolido. E dietro le quinte, il vecchio cavaliere guardone, provava gusto a vedere la sua creatura nelle mani lussuriose del vecchio comunista.

Quando la passione di un uomo può mandare a scatafascio un'intera nazione.


L'infinitamente piccolo granello
spaurito
Del castello di sabbia
Sul limite
Del grande oceano in arrivo
Oh! Vita.

R. Buchago 2013

domenica, aprile 14, 2013

AmalgAma

Il desiderio
Si è trasformato
E ora ne vedo
Un coacervo di sostanza
E caduta degli dei
Nella mia mano
Ma ora tu
Non ci sei
Più

R. Buchago

mercoledì, aprile 10, 2013

Il guerriero di R. M. Sassone

"Il guerriero non elimina il desiderio, che fa parte della natura umana, ma lo raffina. Il suo palato non sopporta più sapori grossolani. I sapori sottili si scoprono nelle manifestazioni della vita e procurano una gioia intima ed intensa che è alla portata di tutti coloro che la sappiano gustare. [...]"

Mi ha fatto venire in mente i guerrieri spirituali del lignaggio mahayana Shambala.

Per domare la propria mente occorre coraggio, dedizione e compassione. Come un guerriero, appunto.

lunedì, aprile 08, 2013

Se questa è una donna

Quando muore una persona c'è sempre una sorta di coperta di rispetto, quasi istituzionale, che si posa sulla storia del defunto per cui si tende a edulcorarne il profilo e gli eventi della sua vita passata. Dal mio punto di vista questa cosa non è negativa: la morte è un qualcosa che ci unisce tutti e inoltre ho maturato l'idea che non esistano persone buone o cattive, ma solo persone più o meno deboli che possono cadere vittima dei propri desideri e delle visioni che la mente gli propina.
Quindi trovo inutile "sparare" sul morto, sarebbe un atto dettato dal mio ego e dalla sua volontà di dipingermi migliore e "distinto" da un altro essere umano. Cosa inutile e dannosa.
Allo stesso tempo però, trovo importante sottolineare alcuni punti caratteristici della persona scomparsa, se questi possono servire a evitare gli stessi eventi.
E' quindi importante ricordare che questa persona, quando era in vita, appoggiò con molto calore un sanguinario dittatore come Pinochet, al punto di fargli anche evitare una giusta e tardiva pena da parte di un tribunale europeo per le innumerevoli persone massacrate.
Che la storia possa ricordare sempre e in questo modo le gesta di questo cadavere.

domenica, aprile 07, 2013

Siamo tutti Sisifo


Due suggestioni legate al
Mito di Sisifo. Un tema che racconta meglio di altri la condizione umana. La prima è di A. Camus. Eccola qui:

« Lascio Sisifo ai piedi della montagna! Si ritrova sempre il proprio fardello. Ma Sisifo insegna la fedeltà superiore che nega gli dèi e solleva i macigni. Anch'egli giudica che tutto sia bene. Questo universo, ormai senza padrone, non gli appare sterile né futile. Ogni granello di quella pietra, ogni bagliore minerale di quella montagna, ammantata di notte, formano, da soli, un mondo. Anche la lotta verso la cima basta a riempire il cuore di un uomo. Bisogna immaginare Sisifo felice. »
(Il mito di Sisifo, cit., p.121)


La storia di Sisifo (Charlotte Joko Beck)


Sempre Il mito di Sisifo in salsa Zen: "Vivere lo zen di Charlotte Joko Beck:

"Nella mitologia greca si narra la storia di Sisifo, re di Corinto, condannato dagli dèi all'Ade e alla punizione eterna di sospingere su per un pendio un masso pesantissimo che, arrivato in cima, rotolava di nuovo a valle. Sisifo lotta per portare il masso in cima alla collina per vederlo ricadere ogni volta, e così per l'eternità.
Come tutti i miti, anche questo contiene un insegnamento. [...]
È interessante: qualcuno ha giudicato Sisifo, ha stabilito che aveva fatto il male e l'ha condannato a un luogo chiamato Ade. Ma se lasciamo da parte questo aspetto, se vediamo che c'è soltanto il momento presente, spingere il masso su per la salita o vederlo rotolare in basso sono in un certo senso la stessa cosa. L'interpretazione comune considera il compito di Sisifo arduo e sgradevole. Eppure tutto ciò che succede è che Sisifo in questo momento spinge il masso e in questo momento lo vede ricadere. Come Sisifo anche noi, momento per momento, stiamo facendo esattamente quello che stiamo facendo. Ma alla semplice azione sovrapponiamo giudizi, idee. L'inferno non sta nello spingere il masso, ma nel ricamarci sopra, nell'alimentare idee di speranza e delusione, nel chiederci se prima o poi riusciremo a far rimanere il masso in cima alla collina. [...]
Il vero peso del masso è l'idea della vita come lotta, l'idea che debba essere diversa da com'è. Giudicando spiacevole il nostro carico, cerchiamo vie di fuga. [...]
Quale potrebbe essere l'illuminazione di Sisifo? Dopo migliaia di anni che spinge, che cosa potrebbe capire?
Studente Che è una cosa sola con lo spingere, momento per momento.
Joko Semplicemente spingere il masso senza continuare a sperare che la sua vita sia diversa. Molti immaginiamo che l'illuminazione sia molto meglio che spingere un masso! Non vi siete mai svegliati al mattino borbottando: «Non voglio neppure pensare a tutte le cose che devo fare oggi»? Ma la vita è così com'è. La nostra pratica non mira a trasformare la vita in una dolce vita, anche se è una speranza molto umana. Tutti amiamo ciò che ci fa sentire bene. [...] Siamo umani, e pensiamo che star bene sia il fine della vita. Ma se spingiamo semplicemente il nostro masso attuale, praticando l'attenzione a ciò che avviene mentre stiamo spingendo, lentamente ci trasformiamo. Che cosa significa trasformarsi?
Studente Più accettazione, meno giudizi, più rilassamento nella vita e più apertura verso la vita.
[...]
Studente L'illuminazione ha qualcosa a che fare con il tornare a zero, al 'nessun luogo'.
Joko Che cosa significa 'nessun luogo' per un essere umano? Che cos'è questo 'nessun luogo'?
Studente Questo preciso momento.
Joko Sì, ma come lo viviamo? Supponiamo che un mattino mi svegli con il mal di testa, e avanti a me ho una giornata densa di impegni. Tutti abbiamo giornate come queste. In questi casi, cosa significa 'tornare a zero'?
Studente Significa stare con i miei stati d'animo e i miei pensieri, essere qui senza aggiungere nient'altro a quello che c'è.
Joko Sì. E se aggiungiamo qualcosa, fa anche questo parte del pacchetto, parte della vita così com'è in questo momento. Anche il pensiero «Oggi non ho voglia di far niente» rientra nel pacchetto. Se diventa ciò di cui sono consapevole come evento presente, ecco che spingo semplicemente il mio masso. Vivo la giornata faticosa e alla sera ritorno a letto. E il giorno dopo? Mentre dormivo il masso è ricaduto indietro, ed eccomi di nuovo a spingere... [...] Sono perfettamente in ciò che è.
Quando viviamo veramente ogni istante, cosa accade al peso della vita? Cosa accade al nostro masso? Se siamo totalmente, attimo per attimo ciò che siamo, cominciamo a vivere la vita come gioia. Tra noi e una vita gioiosa si frappongono i pensieri, le idee, le aspettative, le speranze e le paure.
[...]
La gioia non ha tensione, perché accetta tutto ciò che c'è così com'è. [...]
Se tratteniamo i massi nella nostra testa, la vita sembra un macigno. Altrimenti, la vita è semplicemente qualunque cosa stiamo facendo. Il modo per essere appagati della vita così com'è, dello spingere il masso ogni giorno, sta nel diventare l'esperienza dello spingere" (pp. 19-24)."

Siamo tutti Sisifo, vero? E voi quale siete? Quello felice o quello disperato?

Halleluja

Che tu ci creda
o no.
Sei tu che hai fatto
Nascere
questo giorno.
Restane dentro.
Ora

sabato, marzo 30, 2013

Lo Zen, il desiderio e Auguste Dupin

Il segreto della vita è la cosa che tutti noi, elettori di Berlusconi compresi (almeno credo), prima o poi cerchiamo di trovare. Ci sono infinite occasioni in cui questa strana domanda può saltare fuori: una mattina tersa, un tramonto dalle mille sfumature, una finale di Champions persa dopo essere stati in vantaggio di 3 reti, un figlio che si scopre diversamente abile.

Montale, sempre lui, descrive questa ricerca in vari modi, nella maniera del vero poeta:

"Cerca una maglia rotta nella rete
che ci stringe, tu balza fuori, fuggi!
Va, per te l'ho pregato, ora la sete
mi sarà lieve, meno acre la ruggine... "


(Eugenio Montale, In Limine)


Poi di solito, ci si riaddormenta o si impazzisce. Si riparte con la solita vita fatta di routine tranquillizzanti, gesti e rituali per difendere i confini della nostra tranquillità oppure il dolce rifugio nelle dipendenze come alcol, droghe, sport, cinema, animali da compagnia o gli idealismi vari.
E quella domanda resta sospesa, quasi un fastidio che riaffiora nella testa come la sensazione di aver dimenticato il gas acceso: alla fine ci si convince che una risposta vera a questo quesito non esista.

Eppure la risposta esiste ed è solo nascosta nel luogo più difficile da trovare possibile.
Quale?
Questo posto ce lo dice Edgar Allan Poe nel suo racconto "La lettera rubata". In questo racconto il "suo" investigatore Auguste Dupin (il primo investigatore della storia, per altro) deve ritrovare una importantissima lettera caduta nelle mani di una persona senza scrupoli che vuole utilizzarla per ricattare una persona importante. Alla fine del racconto (ATTENZIONE QUESTO E' UNO SPOIL) Dupin ritrova la lettera proprio sulla scrivania del malvagio personaggio. Nel punto più evidente e visibile di tutti e, proprio per questo, l'ultimo punto in cui andrebbe a cercare una cosa che è stata nascosta.

La stessa cosa vale per il segreto della vita, conosciuto da tutti i mistici di qualsiasi tradizione e religione, dai poeti laici (solo i migliori, eh) e dalle persone sull'orlo di un esaurimento o di un illuminazione, che forse è la stessa cosa. Infatti questo segreto è "nascosto" davanti agli occhi di tutti, la famosa "porta senza porta" di Mumon, il non subordinarsi a niente di Pessoa ("(...) Diventato una pura attenzione dei sensi, fluttuo senza pensieri e senza emozioni. (...) Come vorrei, lo sento in questo momento, essere una persona capace di vedere tutto questo come se non avesse con esso altro rapporto se non vederlo (...). Non aver imparato fin dalla nascita ad attribuire significati usati a tutte queste cose; poter separare l'immagine che le cose hanno in sé dall'immagine che è stata loro imposta. (...) Smarrisco l'immagine che vedevo. Sono diventato un cieco che vede. (...) Tutto questo non è più la Realtà: è semplicemente la Vita.") oppure i momenti in cui vi fermate a guardare qualcosa in pace e senza alcun desiderio perché è tutto lì quel che basta.

Il segreto della vita è quello che è in ogni secondo della nostra vita, non c'è altro. Ma questa cosa va compresa a fondo, va sentita vera dentro il cuore, senza alcun ragionamento o sillogismo: è un fatto di istinto non di ragione. Non basta ripeterlo o postarlo su fb, bisogna che nella tua mente questa cosa diventi vera e percepita come tale con tutti i pori della tua pelle. Ci vorrebbe un po' di sana meditazione quotidiana per farla emergere, ma questa è un'altra storia.

Eppure i segnali per trovare questa verità sono sparsi ovunque nella nostra vita e a mio avviso la questione "desiderio" è uno dei più evidenti. Che valore dare al fenomeno che il desiderio mette in mostra nella nostra mente e cioè quel vedere nell'oggetto desiderato l'unica ragione di vita e poi, una volta ottenuto, perdere qualsiasi forma di interesse?

Provare a rispondere a questa domanda così presente ed evidente nella nostra vita, come la lettera scovata da Dupin, non è facile ma fondamentale per svelare quel segreto.

Auguri a tutti i cercatori.

venerdì, marzo 29, 2013

Voglio una TAV splendida

Voglio la Tav in val di Susa. So che è inutile, costosa e inquinante, ma la voglio lo stesso. Anzi la voglio più grande e più inquinante se possibile. E poi la voglio vuota e non utilizzata, perché il suo significato non deve essere quello di fungere da opera pubblica di utilità generale, ma anzi quella di grande monumento: il monumento dedicato alla stupidità umana nella sua forma più elevata e cioè quella dell'idealista duro e puro che preferisce l'ottimo al buono con il risultato di non ottenere niente e di farsi fottere dagli interessati, materialisti e poveri di coscienza. E così, sopra ogni galleria tetra, orefizio innaturale, atro antro dell'umana sofferenza, ci voglio una bella effige del comico barbuto lancia sputi per la sua rabbia senza fine. Così giusto per ricordare meglio, che c'è stata la possibilità di fare la maggior parte dei cambiamenti che la gente che lo aveva votato voleva: meno soldi alla casta, reddito di cittadinanza, una generale catarsi purificatrice del paese a partire dai politici per scendere sino al cittadino, finalmente contento di far parte di un meccanismo oliato, etico ed efficiente. Erano importanti i cambiamenti, non il "come" e non il "chi", invece a furia di difendere il "come" e il "chi" dovesse  farli, non si otterrà un bel niente. Di fronte a questo massimalismo frutto di una rabbia cieca che non porta a niente (mi chiedo se non sia legata a qualcosa di molto di personale e di ben poco strategico), la lucida capacità di un uomo che ha un solo interesse in mente (il suo) come Zio Silvio ci va a nozze. Perché è evidente che se si va a votare adesso, rivince Zio Silvio e fa finire la ricreazione e il movimento 5Stelle diventerà, come la Lega, il partito di maggioranza in alcune valli alpine come quella di Susa, mentre in Italia potrà tornare a regnare di nuovo la vecchia politica e il vecchio andare delle cose.
E' evidente che siamo qui, in questo brutto Stato, per le nefandezze della vecchia classe politica e il fatto che a votare ci siano sempre gli italiani non dà speranze per il futuro, ma da oggi c'è un elemento nuovo a mio avviso peggiore di tutti e cioè l'evidenza che anche l'Italiano in versione idealista è in grado se possibile di rendere lo cose ancora peggiori.
Tutto questo idealismo porterà infatti solamente allo sviluppo di una setta di fanatici con una piccola rappresentanza in parlamento che si radunerà nel plenilunio di estate in val di Susa, a protestare contro l'unica cosa che gli interessa: quel monumento alla stupidità che nel frattempo gli avranno eretto per tenerli occupati mentre gli altri continueranno a fare i soliti cazzi loro.

Fate queste cazzo di gallerie adesso, lasciate entrare aria dalle oscure profondità del mondo.
L'aria fresca ci è inutile..

mercoledì, marzo 27, 2013

Attenti

Ho levato la polvere dal cuore
Tornerà sai
Ma sento l'eco della paura
chiamata ego
Provare a tenere il sogno
dentro un me
Dopo due anni che
Sono fuori in viaggio
Intravedo ora la meta
seguire i miei respiri.
Ci sono mille interpretazioni
di questo sogno
e ciascuno ami la sua

R. Buchago


domenica, marzo 24, 2013

Autista

"Festa di beneficenza per la raccolta fondi bambini autistici. Sala zeppa di persone che ballano al ritmo di 'che sarà' cantata stonata da Tony Zeppola. È un nome inventato, ma quello vero è peggio. 12.000 decibel. Mixerista sordo dalla nascita. Presidente dell'Associazione in chiaro odore di 41Bis proveniente da un paese della cintura. Ballerine minorenni wannabe con i baffi e la panza. Tuta dimensione danza di ordinanza. L'organizzatore è gay e pugliese (sarà di moda). Mi guarda con tentata faccia di misericordia ma quando gli scappa un 'gioia' mi cadono le balle e devo andare in mezzo ai palloncini colorati a ripescarle. Mio figlio salta e si mette le mani sulle orecchie dal profondo fastidio. Non è sociale e quindi per questo, quando lo riporto in macchina non mi manda affanculo"

domenica, marzo 17, 2013

A chi non piace Montale: ovvero non si butti il grillino con tutta l'acqua sporca

Anni fa al Liceo, forte delle mie convinzioni prive di dubbio (ah, la gioventù!), vomitavo il mio giudizio di "pauroso" sul poeta Montale, reo di non aver fatto o detto nulla di eclatante contro il regime fascista.
Con il tempo e l'età mi sono invece fatto un'opinione ben diversa di questo grande poeta e questo anche leggendo meglio le sue opere e spegnendo i primi pensieri che mi frullavano per la testa facendolo. Penso infatti che Montale non spinse la sua creatività verso il fascismo poiché molto più interessato a capire cosa fosse la vita e dove fosse quel buco nella rete che ne svelasse il suo segreto. Me lo fece capire la sua poesia:

Forse un mattino andando in un'aria di vetro, 
      arida, rivolgendomi, vedrò compirsi il miracolo: 
      il nulla alle mie spalle, il vuoto dietro 
      di me, con un terrore di ubriaco. 

5    Poi come s'uno schermo, s'accamperanno di gitto 
      alberi case colli per l'inganno consueto. 
      Ma sarà troppo tardi; ed io me n'andrò zitto 
      tra gli uomini che non si voltano, col mio segreto. 

      [dai Ossi di seppia, 1925]


In particolare la sua volontà di andarsene zitto nel mondo col suo segreto tra gli uomini che non si voltano a me sembra un chiaro riferimento al fatto che non è interessato alla grande recita sociale che va in scena quotidianamente e che include le mode, gli stereotipi, le passioni e anche i sistemi politici come il fascismo.

Con il tempo mi sento molto vicino a questa visione montaliana, anche se, in questi giorni così vivi per quanto riguarda l'Italia, una piccola fiammella (e non intendo quella del MSI, eh?) di curiosità si è insidiata nei miei neuroni. Sono affascinato dal luna park sociopolitico che è diventato questo paese del terzo mondo che si crede grande e quindi mi permetto di avanzare un'analisi del momento e una proposta.

Se tenessi a questo paese direi che ci sono alcune questioni che vorrei veder risolte, almeno per i miei figli (anche se probabilmente, spero, saranno fuori dall'Italia) e sono:

- un reddito di cittadinanza
- una legge sul conflitto di interessi
- una legge che riduca i poteri e i benefici della casta politica a tutti i livelli (comuni, province, regioni, parlamento, imprese pubbliche) in modo che siano idealisti prestati alla politica e non professionisti esosi e star a vita della scena politica (come negli altri paesi del resto)
- una legge elettorale che consenta di far governare il paese e non di mandare partitucoli alla greppia

Ebbene il movimento 5 Stelle mi pare abbia sostenuto meglio di altri tutte queste cose (o almeno a livello di programma). E mi pare che, tra un gratta e vinci e l'altro, anche molti altri italiani siano favorevoli a queste cose. Eliminare le auto blu forse non aiuta il paese, ma almeno vale il detto mal comune mezzo gaudio.

Penso però che il Movimento imploderà: ci sono troppi fattori pericolosi intorno a questi nuovi parlamentari. A partire dall'interno del movimento e cioè dal dispotico fondatore che rischia di far sentire gli eletti del movimento a loro agio come in un lager nazista e, esternamente, dalle tante vecchie volpi e cioè i politici di professione, i giornalisti (tutti con un prezzo) e - last but not least - gli elettori italiani (nemmeno in Ghana probabilmente si vendono i voti per 50 Euro come fanno a Napoli..).

Ma non si deve buttare il grillino con l'acqua sporca. Gli uomini e il movimento possono sciogliersi in un men che non si dica, l'importante è che qualcuno, probabilmente impresentabile, faccia quelle cose perché costretto a farle. Ecco, se Grillo riuscirà a far fare queste cose alla classe impresentabile che da anni infesta il Parlamento, sarà già una grande vittoria. E' già un successo vedere Bersani, pallido dopo le elezioni, dire che il reddito di cittadinanza non è un'utopia (prima delle elezioni a sua detta lo era), che si possono dimezzare i parlamentari, che si possono levare i finanziamenti ai partiti.
Berlusconi ormai è (politicamente) morto - vederlo con gli occhiali da pensionato in aula ne è il segnale più evidente - e quando anche i vari Alfanidi inizieranno a cercare altre chiappe da leccare sarà il segnale che il grande imbonitore sarà storia.

Ribadisco che mi auguro tutto questo solo per i miei figli, quanto a me se potessi scambiare questa cittadinanza con quella di qualsiasi altro paese lo avrei fatto da tempo. Anche gratis, eh?! Astenersi perditempo.



giovedì, marzo 14, 2013

martedì, marzo 12, 2013

Sinestesia

"Se tu sentissi
Ció che le mie dita
Hanno visto di te
Allora forse capiresti
L'inutile dolce
Teso svenire
Nella corrente d'immagini
Del mio desiderio"

Josoy Aparecido - L'Amore è là in fondo, dietro al sale.

martedì, marzo 05, 2013

Alla fine ho scoperto...

Alla fine ho scoperto che la colpa di tutto è della Germania e della nostra classe politica.
Ne sono convintissimo e nel pensarlo mi son venute in mente un po' di cose, alcune storiche, altre solo mie suggestioni personali. Ma alla fine la congettura regge.
Parto dal personale: se avete amici tedeschi avete notato come siano maniacalmente attenti ai soldi, al risparmio e all'accumulo degli stessi? Io ne ho alcuni, tutti molto bravi e culturalmente validi. Amanti dell'ecologia, rispettosi della natura, ordinati e amanti degli animali. Bravi e solari, ma non toccategli i soldi perché allora potreste veder saltare fuori il loro lato oscuro. Bene, adesso tenetevi perché generalizzo e forse sbrocco anche un po': a mio avviso i nazisti han fatto quel grande orrore dell'Olocausto esclusivamente per i soldi, quelli degli ebrei (altri esperti del settore ricchezza). Poi dopo è venuta "l'etica" e "l'estetica" della loro lucida follia a tentare di ricoprire di orpelli teorici quella cosa che in realtà era principalmente la più tragica rapina di massa della storia. E furono sempre i soldi, quell'oro che la Francia pretese dai tedeschi come riparazione per la prima guerra mondiale, a far nascere nel tedesco questo "fastidio" da cui è nato e si è sviluppato poi il nazismo proprio come volontà di riprendere il bottino estorto.
E adesso, sempre i soldi, e sempre i tedeschi (che hanno ripreso a fare la cosa che sanno fare meglio e cioè l'accumulo di soldi) sono alla base del potenziale sfaldamento dell'Europa. Son così attirati dai soldi da pretendere che si ammazzi la vacca gravida piuttosto che farla prosperare e poter quindi guadagnare ancor di più in seguito. Se ripenso alle leggi restrittive imposte a Grecia, Spagna e Italia (grazie a Monti) mi viene proprio in mente questa avidità senza razionalità. Un'avidità così stupida da pretendere che una Società accetti di buon grado di morire senza nemmeno provare a protestare e, cosa ancor più grave, senza alcuna speranza da coltivare di stare meglio. Eh sì, perché qui viene il bello, nessuna teoria certa (meglio parlare di fede in questo caso), parla di misure che possano stimolare la crescita economica attraverso il taglio della spesa (pubblica e privata). E infatti i paesi che hanno subito queste cure draconiane stanno tutte sprofondando in una crisi senza precedenti, una crisi che alla fine renderà difficile la loro ulteriore sostenibilità sociale e, e questa è la cosa più buffa, la restituzione dei soldi ai creditori (tra cui i tedeschi). Nel caso italiano, l'unica aggravante è il fatto che la classe politica ha contribuito pesantemente a dare la sensazione che i soldi che non restituiremo, resteranno nelle loro tasche, ma questa è un'altra storia, resta il fatto che non esiste etica economica nel vedere gente morire di fame solo per far quadrare un bilancio finanziario.