lunedì, dicembre 31, 2012

Chi scrive una poesia l'ultimo dell'anno...

"A causa dei Maya il 2013 sarà come un figlio non cercato.
Se ritrovo tutto quello che ho bruciato il 21 mi rimetterò in marcia.
Destinazione l'ignoto, navigando a vista tra scogli, ansie, marosi e spero tanta, tanta pace e meraviglia.
Ci sarete anche voi la fuori?
Ci conto."
R. Buchago 2012.

2013 odissea nello strazio

Purché la crisi economica ci trovi vivi.

mercoledì, dicembre 26, 2012

E così uscimmo a riveder le stelle..

Sono uscito vivo dalle libagioni. Si accettano prenotazioni per pranzi e aperitivi. Dal 27 in avanti. Porterò con me i "tre gliceridi".

venerdì, dicembre 21, 2012

Buon Natale

Mi piacerebbe scrivere anzi riscrivere la Storia, andando a scovare i desideri degli uomini e delle donne per poi metterli al centro dell'impianto di spiegazione di tutti i grandi eventi, fatti, scoperte e rivoluzioni che ci sono state nel Regno dell'Umanità.
I desideri sono molto potenti e possono causare eventi di grandi dimensioni: avidità, passione, depressione, aggressività sono solo un riflesso di un desiderio dopotutto.
Per quel che mi riguarda posso solo pregare che a causa dei miei desideri non vi siano persone che possano soffrire per questo. Ma è sempre facile predicare bene...

martedì, dicembre 18, 2012

Un dittatore per l'Italia

L'Italia è un paese che non riesce a generare movimenti dal basso che possano portare al cambiamento. E' per questo motivo che, storicamente, questa attività è stata svolta da fattori "esogeni" alla dinamica sociale come ad esempio la Magistratura e la Dittatura. Con l'unico obiettivo di valutare l'umore dell'italiota medio (quorum ego) propongo qui di seguito una serie di potenziali candidati alla carica di "Gran Comandante del Carrozzone italico" ("dittatore" fa brutto, nessun dittatore in fondo, se ci fate caso, si è mai attribuito questo ruolo ufficialmente).


Lancio quindi con gioia il concorso "Un dittatore per l'Italia".

Prosegue l'analisi dei potenziali candidati.


UNA DINASTIA CHE PROMETTEVA: IL VECCHIO CANOTTA E IL GIOVANE TROTA.

Quando la dittatura si riproduce in una dinastia è qui che viene il bello. In questo caso infatti è assicurata la legge del "non so chi fosse il figlio di Carlo Magno o di Napoleone" o peggio lo sappiamo ma per manifesta incapacità o malattia mentale. E' una legge naturale quella che grandi uomini potenti generino dei veri incapaci, come dimostra la dinastia dei dittatori coreani ora ben rappresentati dal ciccio bello più sanguinario che vi sia al mondo, incapace di fare 2+2 se non facendosi aiutare da una fucilazione di esempio di 4 persone.
Se amate questo genere di ambiente la proposta è scontata e, anche se ha perso un po' di lustro e fortuna nei recenti periodi, può essere facilmente implementata grazie a un colpo di Stato appoggiato dal corpo delle guardie ecologiche bergamasche, dei padroncini bresciani e dei cottimisti di Treviso.
Inutile ribadire che la Legge sopraindicata troverebbe con questa soluzione  la sua massima espressione e che una possibile deviazione verso la "divinizzazione" sarebbe assicurata, grazie anche alla complicità di un pastore tedesco che odia i gay.






mercoledì, dicembre 12, 2012

La poesia del tuo silenzio.

Bello/ trovar occasione di lasciar parlare il solo silenzio
Bello/ lasciar il rumor dei pensieri trovare il silenzio
Bello/ sentir le emozioni nel cuore diventare un silenzio

Silenzio ora. Silenzio Qui

R. Buchago 2012


Un dittatore per l'Italia: Nano Chet

L'Italia è un paese che non riesce a generare movimenti dal basso che possano portare al cambiamento. E' per questo motivo che, storicamente, questa attività è stata svolta da fattori "esogeni" alla dinamica sociale come ad esempio la Magistratura e la Dittatura. Con l'unico obiettivo di valutare l'umore dell'italiota medio (quorum ego) propongo qui di seguito una serie di potenziali candidati alla carica di "Gran Comandante del Carrozzone italico" ("dittatore" fa brutto, nessun dittatore in fondo, se ci fate caso, si è mai attribuito questo ruolo ufficialmente).
Lancio quindi con gioia il concorso "Un dittatore per l'Italia".

Ecco i candidati più autorevoli.

BRUNETTA (NON RICORDO IL NOME DI QUESTO ARTISTA CIRCENSE, SCUSATE): IL NANO CHET ITALO-VENETO.

Per gli amanti della buona vecchia dittatura alla sudamericana, nella versione di destra e con sostegno forte degli Stati Uniti, Brunetta rappresenta quasi una scelta obbligata. La sua bassa statura internazionale lo pone al riparo da qualsiasi pericolo di sovraesposizione mediatica, fatto che gli consentirebbe di portare avanti delle campagne di epurazione con grande libertà e con bassissimo rischio di ingerenze esterne da parte di movimenti in difesa dei diritti umani. Tra i suoi primi bersagli vi sarebbero quasi senz'altro i precari del settore pubblico come questo video dimostra. 


Brunetta rappresenta una comoda soluzione di dittatura tascabile che si può implementare velocemente soprattutto in Veneto.

lunedì, dicembre 10, 2012

Un dittatore per l'Italia

L'Italia è un paese che non riesce a generare movimenti dal basso che possano portare al cambiamento. E' per questo motivo che, storicamente, questa attività è stata svolta da fattori "esogeni" alla dinamica sociale come ad esempio la Magistratura e la Dittatura. Con l'unico obiettivo di valutare l'umore dell'italiota medio (quorum ego) propongo qui di seguito una serie di potenziali candidati alla carica di "Gran Comandante del Carrozzone italico" ("dittatore" fa brutto, nessun dittatore in fondo, se ci fate caso, si è mai attribuito questo ruolo ufficialmente).
Lancio quindi con gioia il concorso "Un dittatore per l'Italia".

Ecco i candidati più autorevoli.

 IGNAZIO LA RUSSA: il "Bokassa" italiano.


 Ignazio La Russa è la scelta giusta per chi vuole andare nella direzione dell'internazionalità e delle grandi parate militari in stile Bokassa. Il classico dittatore che può tranquillamente prendere anche una buona deriva sanguinaria piena di morti inutili.

La Russa ha già maturato negli anni quella incapacità di gestire il dissenso, tipica dei veri dittatori africani della seconda metà del XX secolo.

 



Non manca la classica prosopopea da dittatore con la mascella volitiva. L'eloquio è giustamente arrogante e sa colpire sempre nel segno con poche frasi ma ad effetto. Effetto "Stronzo" per la precisione.
Con Ignazio La Russa previsti grandi investimenti in armamenti e stivali di fanteria antigelo (in realtà fatti col cartone da un'azienda di famiglia, ma in fin dei conti meglio questo che il digitale terrestre).

 

venerdì, novembre 30, 2012

GangBudulacci Style!

Gentilissimo regalo della mia amica Alessandra...
Personalize funny videos and birthday eCards at JibJab!

martedì, novembre 27, 2012

Tautologia originale

@MSelaschetti: La vita è quel tentativo di accettare che la vita è solo quel che è. R. Buchago #Budulacciquotes

lunedì, novembre 26, 2012

25 11 2012 Ciao zia

A noi che finchè possiamo dobbiamo raccontare quel che più non c'è

R. Buchago 2012


venerdì, novembre 23, 2012

Verità

Siamo tutti tossici
Alla ricerca di desideri
E più ne soddisfiamo
E più ne cerchiamo.
Che cosa sposta
Quel forte sentire
Dalla fame assordante e assoluta
Alla fredda noiosa insoddisfazione?
Se l'oggetto resta tale
Cosa muta dunque in me?
Cosa mi porta a ricreare questa illusione
Se non la disperata voglia
Di mantenere vivo un Me?
R Buchago 2012

giovedì, novembre 22, 2012

Dio mio!

@MSelaschetti: Dio ti osserva ma è strabico (cit. ) R. Buchago #Budulacciquotes

@MSelaschetti: "Dio ti ama. Ma non è fedele" R. Buchago #Budulacciquotes


lunedì, novembre 19, 2012

Addio ai carrugi e a questa vita che pian piano alla meta si avvicina

Quando muore una persona che conosci rende malinconico il ricordo dei tempi passati. Mi fa venire in mente la canzone "Azzurro" in quel pezzo in cui dice di aver perso il treno e di doversene quindi restare in città da solo, mentre gli amici sono già andati via, for good. In questo caso poi, quando a morire è una persona legata al rifugio preferito della mia infanzia, la malinconia è tripla.

Persino nel mio più recente periodo di depressione e forte esaurimento ho continuato a rivolgermi nei sogni a Korniglia, vedendola come in realtà è, e cioè un riparo incastonato su una collina, davanti all'infinito del mare.
Un'astronave pronta a salpare in caso di marosi emotivi o tempeste esistenziali.
Una torre per difendersi dai rovesci dell'ansia e delle angosce.
Una cassaforte dove mettere a fruttare il tempo più lieto.

Avevo 5 o 6 anni e in quegli isolati carrugi tra il mare e il verde della collina e dei campi potevo dar sfogo a tutta la mia giovane forza, salvo poi bussare a sera al portone della tua casa e salire a cenare.
Sono pochi i frangenti, come questo, in cui posso ricordarmi che la libertà è segno più di gioia che di paura di superare un limite invalicabile.
Non posso dire che fossimo intimi, ma la tua morte mi ha fatto capire, ancor di più, che la nave su cui siamo compirà il suo viaggio sino in fondo.
La direzione è segnata, saluto i compagni che scendono senza troppa convinzione, quelli nuovi che salgono un po' spauriti e mi appresto ad andare avanti: dopo tutto è il viaggio la cosa più importante.


sabato, novembre 17, 2012

She's gettin' closer (lyrics)

I wrap you
Around my signals
Made of wish
And body heat
Sent directly
Down The spine
In my threads
Made of whispers
And Salted sweat
naked and surrended
You Screaming
you moaning
Mark The line
Between loving
And yearning
When desire strikes
Now you Just...

mercoledì, novembre 14, 2012

Parigi

Parigi

La sera c'è tutto aperto
E un traffico tremendo
Si aggira tra pezzi di storia
Quel tipo con la tutina laggiù
Che aspetta il verde
Facendo passi sul posto
Per non perdere
Il ritmo e ripartire a fa jogging
Sarebbe stato perfetto
Per farsi tagliare la testa
Dall'uomo in bronzo
Perennemente fermo
Qui dietro
Come statua al centro
Della piazza.

giovedì, novembre 01, 2012

Il magnifico diapason rotto

Un magnifico diapason rotto
Questo solo vorrei essere.
Vedere tutto vibrare attorno
E immane lasciare essere
Per guardare così a fondo
Tutto questo vibrare,
Incessante vibrare
Dal vedergli formare
Anche questo desiderio
del magnifico diapason rotto

R. Buchago 2012

mercoledì, ottobre 24, 2012

Recensione dei METZ

Ne avevo proprio voglia di scriverla.


Metz rock

Metz – s/t (Sub Pop, 2012)
[di Mario Selaschetti]
Mi son preso proprio un bel calcio nel culo quando ho sentito attaccare  “Headache”, il brano di apertura, dell’album di esordio dei Metzdal titolo omonimo – un gruppo canadese sotto contratto con la Sub Pop (ma questo non è significativo e ne parlo dopo).
Ecco ce l’ho fatta a scriverlo tutto così bello, sintetico e diretto. Non è stato facile perché quel calcio mi ha fatto frizzare lo scroto come fosse diventato di cristallo e mi ha costretto a dire e a scrivere: “e che cazzo era ora, bravi Metz!”, mentre le mie balle facevano din-don-dan. Eh sì era ora di risentire un po’ di sana adrenalinica tensione musicale, costruita con parti ritmiche davvero commoventi (nel senso di capaci di provocarti una impellente voglia di dimenarti e fare del sano headbanging, cervicali da vecchio giocatore di Playstation permettendo).
Bei pezzi davvero anche “Get Off”, “Wet Blanket” e “The Mule”, ma in generale funziona tutto l’album.
Mi han fatto tornare in mente tutto quel bel profumo di compilation Amphetamine Reptile (niente a che fare con roba da catalogo Sub Pop), con gruppi ruspanti e grezzi nell’arte di utilizzare un ampli valvolare. Penso a Helmet o Killdozer ad esempio.
Non manca un riferimento al Cardinale del suono, sua eminenza Steve Albini e alle sue diverse creature, soprattutto nei riff granitici e nelle diverse martellate ritmiche presenti nell’album.
La psichedelia è presente, tranquilli, con tutto il suo carico di feedback: non manca nemmeno il rumore delle molle del riverbero dell’ampli lasciate sbattere con forza. Energia a profusione e suono saturo dunque, ma sempre molto ben definito: forse il maggior contributo della modernità al sacro altare della psichedelia industriale. Un po’ come fare a pugni o una rivoluzione, mantenendo sempre una buona dose di classe. E questi dannati fucilieri canadesi mostrano di avere un bel sacco di quella  caratteristica che in guerra si sarebbe definita “grace under fire”. E per questo ci prendono un po’ tutti a calci nel culo.
Ma non vorrei per questa frase essere considerato un po’ troppo choosy


su http://blackmilkmag.com/

martedì, ottobre 23, 2012

The next big thing!

L'attesa è finita.

Prova di forza

Se hai il coraggio
Di fissare negli occhi
I tuoi desideri
Potrai scoprire che la lama
Puntata dritta al cuore
È fatta di paura di mente.
La stessa materia
Con cui impasti il tuo mondo
Incessantemente
La stessa paura che tu sia
Niente.

R. Buchago 2012

domenica, ottobre 21, 2012

giovedì, ottobre 18, 2012

mercoledì, ottobre 17, 2012

In limine.

Qualunque cosa sia/è quel limio/che sale/e che ci prende/ sul chiudere del giorno/è il punto esatto/sospeso/e che ci sfugge/tra la fine della luce/e l'inizio dell'oscurità.

R. Buchago

venerdì, ottobre 12, 2012

Esterno notte/ interno non so.

Aprire la finestra/una notte di autunno/restare sorpreso/di quella nuova aria già fresca/la perdita di intimità/ con la tua solita vita/è un attimo di assurda novità/ una spinta da dentro/che si chiude/rientrando a letto.
R. Buchago. 2012

In limine

L'essenza ultima
È scritta col silenzio
Sui riflessi
Dentro di te.

R. Buchago 2012

giovedì, ottobre 11, 2012

Banana Republic

Un Paese in cui la classe politica può rubare sui bambini, sui ciechi, sui terremotati, sull'Expo, sulla Sanità e restare impunita, è un paese di complici non di vittime.

venerdì, ottobre 05, 2012

Uatever

Tutto quello che pensi
È polvere sulla mensola della verità.

R. Buchago

giovedì, ottobre 04, 2012

Lapalisse?

Ogni desiderio appagato
È insoddisfacente.
Ma ogni secondo
Ne trovi un altro nuovo
Da desiderare.

R. Buchago 2012

lunedì, settembre 24, 2012

Fifteen and life you got it.

La musica ti fa tornare ricordi che parevano andati via per sempre, un po' come il profumo o l'odore. Lo senti e in un attimo sei lì. Stasera vagando a caso nella sterminata libreria di mp3 ho ritrovato questo pezzo:
 
 In un attimo sono su una 127 bianca scassata e guidata da un mio carissimo amico, che poi anni dopo tentò un paio di volte il suicidio e che non vedo da 20 anni semplicemente perché non so proprio dove sia ora (sarai ancora qui intorno Paolo?).
 La tua storia meriterebbe una vita o viceversa...
 Lanciati sull'Aurelia da Ceparana a Villanova d'Albenga, senza niente di particolare con cui divertirsi se non le nostre età ancora prive di grandi pensieri o grandi prove da superare. Musica a volume altissimo fuori da un mangiacassette (lo stereo non era di serie).
Incoscienti, veloci e con io che tenevo lo specchietto in mano perché si era scassato e quello esterno era già andato da tempo. Circa un anno più tardi anche fortunati, perché una sera in una curva rischiammo di finire dopo un volo di 20 metri sopra il tetto di una casa e invece "per fortuna" la macchina si accartoccio contro un albero e, a parte la mia commozione cerebrale e un naso non più dritto, nessuno morì.
Ma noi allora eravamo più grandi di tutto e di tutti, perché quando la morte è cosa remota e la vita è ancora larga e non ti stringe con le sue ombre mentali si può anche cantare che si è un fuoco che sale in alto, così in alto da voler bruciare il sole e fregarsene di tutto.

Che bel pirla...

venerdì, settembre 07, 2012

Solo questo

Io sono la vita.
Non datemi un nome.
I mille pensieri
I cento desideri
Sono nuvole
In un cielo senza nome.
E la nostra umanità
È solo quella paura
È solo quel senso di delusione
Che ha il bambino quando ha scartato il suo regalo.

R. Buchago 2012

martedì, settembre 04, 2012

Verità

La vita è un viaggio verso una destinazione conosciuta attraverso un itinerario che nessuno ha mai visto #poesia#rbuchago

giovedì, agosto 30, 2012

Aforismo alcolismo

"Non ho problemi di alcol. Ne bevo quantità copiose ogni volta che posso." R. Buchago aforismi 2012

giovedì, agosto 23, 2012

JM

"Grazie.
Perché tutto quel che non so
me lo hai fatto capire
e provare tu. "
R. Buchago 2012

lunedì, agosto 13, 2012

Il primo uomo che ha pisciato su Marte

Il profumo di acqua sull'erba
In Svezia.
La vita ricca di banali scoperte
Il cielo. Il vento. L'acqua. Il tempo lieve.
Esco che son le 3 e 30
Di notte sul mio Iphone
Ma c'è già una luce sorda qui
Come quella dei sogni
O delle prime immagini che arrivano da Marte.
Ho paura per un po'
Naufrago nel silenzio
Galleggio sulla nebbia
Che sale dai campi attorno
Rugiada in attesa
Davanti a me e intorno a me
Il nulla più silenzioso.
Attraverso il giardino
A piedi nudi sull'erba fresca e umida
Rimbalza la mia immagine di bambino
Sul tappeto gommoso di muschio
Resta in me la calma eccitazione
Di chi ha vissuto l'impresa
Lontano dal sè.
Lontano dai consueti riti e dalle usuali recite.
Ai confini del consueto sopravvivere.
Infilo le mani nei pantaloni
Giù sin nelle mutande.
Do solo un ultimo sguardo di controllo
Poi sono il primo uomo che ha pisciato su Marte.

R. Buchago 2012

lunedì, agosto 06, 2012

A quanto danno la felicità?

"Se pensi di rappresentare il mio Dio, allora fai in modo che il suo simbolo sia sul tuo volto. Sorridi. "
R. Buchago 2012

Kypling mi fa una pippa.

Sono 1500 metri più in alto, adesso. Sento gli echi di una dell'estati più calde della mia vita arrivare sotto forma di un vento fresco. So che più giu sulla pianura della vita reale il mondo brucia intorno a 35 gradi. E sono rapito dal vedere mio figlio di 8 anni giocare ingenuo con un'amichetta che ha già trovato in lui il suo primo principe azzurro. Sono evidentemente emozionato. Girano le musiche di un'orchestra di musica occitana con il loro ritmo sincopato. Lei si avvicina e lui sfugge. Dovrei dirgli sciocco non buttare via questa attenzione. Ma ho fatto gli stessi "errori" e quindi non ne ho diritto. Adesso ti guardo come uno che sta morendo e con malinconia ma senza soffrire si accorge che il mondo prosegue anche senza di lui. Fai quel che vuoi, quindi. Ricorda però che ogni persona che conoscerai davvero, completamente e senza pregiudizi perché lo avrai davvero ascoltato e accolto nella tua attenzione, ti farà più ricco di una ricchezza vera che potrai donare senza paure. C'è un sacco di gente qui fuori. Ci sono infiniti universi infiniti.Non chiuderti e non farti rinchiudere dalla tua mente nella amata cella del già visto e del già sentito.Non dare l'esclusiva a niente e a nessuno. Nemmeno a te stesso, ammesso che esista.E senza far male all'universo, sii felice, felice, felice, felice..

martedì, luglio 31, 2012

Classifica odio - Luglio 2012

Le 10 parole che odio di più - Mese di Luglio 2012 - Spending Review (usata anche in contesti non di finanza) - Il nome "epico" affibbiato alle ondate di caldo - Top Players - Raiola - Pellegrini (e Magnini) - Metrosexual - Cecchi Paone - IMU (rtacci) - 3D - Olimpiadi

San Sebastiano 2012

"Ti accorgi di non contare un cazzo perché nessuno fa dei tweet razzisti sul tuo conto." Budulacci 2012

lunedì, luglio 30, 2012

Gli amici dei miei amici

Il grande Rodrigo Buchago lo ha definito il Neruda dei poveri. Josoy A. Partado è un poeta intimista che si farà. Anzi è probabile che si sia già fatto parecchie volte, ma questa è un'altra storia. "Il profumo del caffè e della sigaretta rubato Resta appeso al mio respiro Tradito da quella visione delle tue gambe che corrono in basso (Come il sangue nel mio corpo lontano dalla mente e dal cuore) e di quei piccoli spazi di ombra che fanno le tue dita in quelle scarpe L’espressione di rimbrotto nei tuoi occhi E’ il mio desiderio che non trova una ragione Come quel piccolo spazio di ombra che fanno le tue dita in quelle scarpe " Josoy A. Partado. "La passione è là in fondo, dietro il sale." 1993

lunedì, luglio 09, 2012

Budutweet

Mario Selaschetti (@MSelaschetti)
09/07/12 19:18
#Budulacciquotes. "La vita può sembrare una merda, ma se fai come Gianni Morandi allora te la spassi alla grande"


Inviato da iPhone

martedì, giugno 12, 2012

Amarsi un po'

"Nel sesso sono un perfezionista. Preferisco fare tutto da solo" (R. Buchago - Aforismi)

mercoledì, giugno 06, 2012

Consumismo salvami tu..

"Alimentare l'ottimismo/una buona dose per la giornata/affidandosi completamente e totalmente/ al doccia shampo energizzante al Vetiver" R. Buchago 2012

Gentlemen's Agreement?

"Chiedo alla vita/un patto onesto ed equanime/tu mi dai la figa/ e io ci metto il cazzo" R. Buchago 2012

martedì, maggio 08, 2012

QUISISANA

"Leggere attentamente/in bagno sul cesso/ le avvertenze di un antibiotico/ per alimentare/ quell'insana voglia di fiducia nel futuro" R. Buchago 2012

mercoledì, maggio 02, 2012

Certezze

"Ho poche certezze al mondo tra cui questa: se sei amico di Indiana Jones muori, se sei una sua amica invece ti tromba." R. Buchago 2012

giovedì, aprile 12, 2012

martedì, aprile 03, 2012

Desiderio

"Il desiderio è paura di deludersi7restare soli con il pensiero/ di restare soli con la Vita e la Realtà" R. Buchago 2012

martedì, marzo 06, 2012

Dittature arcane...

"I partiti si sono sciolti e al posto di destra e sinistra/ c'è rimasto un indistinto "sotto"/Le leggi sono decise da un Leviatano/ senza faccia/ La primavera incalza/ e forse sarà anche l'ultima/Amen" R. Buchago 2012

lunedì, febbraio 13, 2012

Sursum corda

"La Felicità è un buco nel cuore/attraversato dal lieto zefiro della primavera" R. Buchago 2012

martedì, gennaio 17, 2012

Schettino è l'Italia più evidente


Difficile non rimanere colpiti dalla tragedia della nave da crociera che ha sbattuto sul Giglio per una sciagurata manovra umana. E questa cosa è ancor più vera poiché avviene in un periodo del Paese in cui si avverte la necessità di un profondo cambiamento culturale e sociale.
La storia di questo naufragio è davvero emblematica perché nemmeno il migliore degli sceneggiatori avrebbe potuto costruire una metafora più evidente di questa per descrivere la situazione in cui versa il Paese oggi. Inutile lamentarsi della classe dirigente e politica (cui suo malgrado apparteneva anche il Comandante Schettino) perché viene scelta con metodi per niente meritocratici, ma tollerati e non rivoluzionati, da tutti noi cittadini.
La vera colpa di tutta questa situazione siamo infatti noi, che in cambio di panem et circensem (nella versione moderna coca e Texas Hold'em), ci siamo assopiti e abbiamo bene imparato che meglio di impegnarsi è conoscere un amico di una persona importante: alzi la mano chi non ha per sé o per altri mai chiesto un favore a qualche amico per ottenere vantaggi. Abbiamo imparato che ci sono leggi che non occorre seguire perché (e questa è una giustificazione tipicamente italiota) tanto nessuno la segue. Sono soprattutto quelle leggi dove il controllore non può effettuare un controllo stringente: per rispettarle ci vorrebbe una buona dose di coscienza civica, ma in un Paese di cultura medio bassa (grazie alle TV principalmente) è difficile aspettarsi di trovarne in misura necessaria. Ci sono poi quelle Leggi che il controllore non vuole rendere stringenti per paura di perdere elettorato (che per i motivi precedenti non è in grado di capire cosa sia il Bene Comune) o semplicemente per non rendere evidente che in alcune zone dell'Italia la criminalità è una sorta di gioco d'azzardo che tiene calme le genti o perché non ha i mezzi per farlo.
In uno di questi due casi rientra la bravata del capitano Schettino: una legge infranta da molti altri capitani (spuntano già immagini di altri passaggi vicini alle varie coste di altri grandi natanti), risaputo da molti e da molti adesso stigmatizzata. Schettino si sentirà doppiamente frustrato da questo, come il ciclista preso al controllo doping.
In una situazione del genere le leggi non controllabili (dove manca il cosiddetto "enforcement") restano tali fino all'avvenimento di una tragedia o di una fatalità. E infatti l'Italia è il Paese delle emergenze proprio per questo: interviene solo in caso in cui anche le televisioni (la grande mammella catodica) la mettono in palinsesto. La Politica, che di fatto non è che un'agenda di interventi a favore dei cittadini, fa sua questa priorità e la mette al primo posto, salvo poi scordarsene una volta uscita dalla quarta pagina dei quotidiani.
Non c'è speranza per l'Italia se non una guerra, un'invasione aliena o una crisi talmente profonda da modificare la testa della gente. Altre nazioni ci hanno impiegato molti secoli per formare questa sensibilità, noi siamo nazione da poco e controvoglia (fu una rivoluzione di una minoranza, non il desiderio della massa) e anche volendo non avremo tutto questo tempo, poiché il concetto stesso di nazione non è più un modello sostenibile per aggregare persone in questa fase della storia (casomai per dividerle).
Ci sono segnali di cambiamento come il cinepanettone che fallisce, ma il gattopardesco sviluppo della società italiota farà sì che in mancanza di catastrofi, tutto si trasformi in superficie e resti uguale nella sostanza. In queste situazioni, ad esempio, c'è il pericolo dell'uomo forte che serve proprio a mantenere questa sclerosi sociale: come avvenne grazie al fascismo, che addormentò le coscienze e impedì lo scontro tra le classi che, se lasciato fare, alla fine può portare a un equilibrio sociale vero perché accettato da tutti, un equilibrio su cui è poi possibile col tempo costruire regole efficaci.
Nel frattempo l'unico a cui avranno fatto il culo sarà il Capitano della nave incagliata. Le pagherà per tutti e per tutto: in Italia non si è mai avuto un responsabile da incolpare così bene come lui. Non può appellarsi a un amico importante, non può dare la colpa ad altri in maniera convincente, lo hanno registrato nel momento più scuro della sua vita.
Una prece.

PS: dovessero fare un film su questa storia ho già in mente il film e il cast, anzi vi anticipo la sua locandina.

mercoledì, gennaio 04, 2012

Auspici per il 2012

"Da questo periodo di estrema sobrietà si esce solo bevendo duro"
R. Buchago 2012

lunedì, gennaio 02, 2012

La lettera di Dupin..

"The truth is, we don’t want to observe, particularly if we’re upset. What do we want to do? We want to be upset, because then I remain the center of the drama. If I observe, I weaken that self-centered position."

C. J. Beck