mercoledì, dicembre 12, 2012

Un dittatore per l'Italia: Nano Chet

L'Italia è un paese che non riesce a generare movimenti dal basso che possano portare al cambiamento. E' per questo motivo che, storicamente, questa attività è stata svolta da fattori "esogeni" alla dinamica sociale come ad esempio la Magistratura e la Dittatura. Con l'unico obiettivo di valutare l'umore dell'italiota medio (quorum ego) propongo qui di seguito una serie di potenziali candidati alla carica di "Gran Comandante del Carrozzone italico" ("dittatore" fa brutto, nessun dittatore in fondo, se ci fate caso, si è mai attribuito questo ruolo ufficialmente).
Lancio quindi con gioia il concorso "Un dittatore per l'Italia".

Ecco i candidati più autorevoli.

BRUNETTA (NON RICORDO IL NOME DI QUESTO ARTISTA CIRCENSE, SCUSATE): IL NANO CHET ITALO-VENETO.

Per gli amanti della buona vecchia dittatura alla sudamericana, nella versione di destra e con sostegno forte degli Stati Uniti, Brunetta rappresenta quasi una scelta obbligata. La sua bassa statura internazionale lo pone al riparo da qualsiasi pericolo di sovraesposizione mediatica, fatto che gli consentirebbe di portare avanti delle campagne di epurazione con grande libertà e con bassissimo rischio di ingerenze esterne da parte di movimenti in difesa dei diritti umani. Tra i suoi primi bersagli vi sarebbero quasi senz'altro i precari del settore pubblico come questo video dimostra. 


Brunetta rappresenta una comoda soluzione di dittatura tascabile che si può implementare velocemente soprattutto in Veneto.

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