martedì, dicembre 18, 2012

Un dittatore per l'Italia

L'Italia è un paese che non riesce a generare movimenti dal basso che possano portare al cambiamento. E' per questo motivo che, storicamente, questa attività è stata svolta da fattori "esogeni" alla dinamica sociale come ad esempio la Magistratura e la Dittatura. Con l'unico obiettivo di valutare l'umore dell'italiota medio (quorum ego) propongo qui di seguito una serie di potenziali candidati alla carica di "Gran Comandante del Carrozzone italico" ("dittatore" fa brutto, nessun dittatore in fondo, se ci fate caso, si è mai attribuito questo ruolo ufficialmente).


Lancio quindi con gioia il concorso "Un dittatore per l'Italia".

Prosegue l'analisi dei potenziali candidati.


UNA DINASTIA CHE PROMETTEVA: IL VECCHIO CANOTTA E IL GIOVANE TROTA.

Quando la dittatura si riproduce in una dinastia è qui che viene il bello. In questo caso infatti è assicurata la legge del "non so chi fosse il figlio di Carlo Magno o di Napoleone" o peggio lo sappiamo ma per manifesta incapacità o malattia mentale. E' una legge naturale quella che grandi uomini potenti generino dei veri incapaci, come dimostra la dinastia dei dittatori coreani ora ben rappresentati dal ciccio bello più sanguinario che vi sia al mondo, incapace di fare 2+2 se non facendosi aiutare da una fucilazione di esempio di 4 persone.
Se amate questo genere di ambiente la proposta è scontata e, anche se ha perso un po' di lustro e fortuna nei recenti periodi, può essere facilmente implementata grazie a un colpo di Stato appoggiato dal corpo delle guardie ecologiche bergamasche, dei padroncini bresciani e dei cottimisti di Treviso.
Inutile ribadire che la Legge sopraindicata troverebbe con questa soluzione  la sua massima espressione e che una possibile deviazione verso la "divinizzazione" sarebbe assicurata, grazie anche alla complicità di un pastore tedesco che odia i gay.






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