sabato, novembre 20, 2010

ginobruzzè un uomo un perché

NELLA STORIA HO CAMBIATO NOME MA TU SAI CHE SEI PROPRIO TU IL VERO GINOBRUZZE'. RIGA DRITTO SENNO' CI METTO IL NOME VERO!!!

Ginobruzzè ha visto eyes wide shut e ha deciso di entrare nella massoneria. Perché nella massoneria si scopa. Tutte quelle donne nude e quegli uomini incappucciati che si danno da fare gli hanno fatto maturare questa decisione e così ha iniziato a far domande in giro sulla massoneria.

Lo ha chiesto pure al suo vicino di casa, un tipo importante che pulisce i cessi alla stazione, ma niente, nemmeno lui ha saputo dargli un indizio.

Ginobruzzè vuole entrare nella massoneria perché nella massoneria sì, che si scopa davvero. E non si darà pace sinché non lo avrà fatto.

Lo ha detto pure a sua moglie che nella massoneria si scopa davvero, ma la moglie lo ha mandato a comprare la cera per i pavimenti, che in casa si sta solo con le pattine e le scarpe fuori.

Per fortuna un giorno, leggendo un articolo nell'inserto culturale di "Chi", trova quel che cercava. Più o meno a metà di un articolo sui nuovi luoghi frequentati da gente che conta (calciatori, politici e giornalisti televisivi) viene pubblicizzata la "loggia del piacere", punto d'incontro per amanti delle cose zozze fatte coi cappucci in testa ma tutti ignudi però.

C'è pure l'indirizzo, così Ginobruzzè monta in sella alla sua bici e si precipita alla "loggia del piacere". In un bel palazzo del 1990 vicino al Bingo di Grugliasco citofona "Loggia del piacere" e subito una voce con forte accento brasiliano gli chiede "chi zei tesoro?".

Ginobruzzè dice che la cosa non era poi la massoneria. Il tipo poi sembrava una donna ma in realtà sotto sotto c'aveva il matterello. Comunque non saranno nè i primi nè gli ultimi 50 euri che butta via.

Una vera inculata che forse prima o poi ci ritorna.

Ma quando vai in giro a far domande sulla massoneria capita che poi è la massoneria a trovarti. E così un giorno ginobruzzè ricevette un sms: "sono la massoneria vieni in Corso Selaschetti 12".

"Brava massoneria è così che si fa" dice ginobruzzè. Monta sulla bicicletta e si dirige verso l'indirizzo indicato. A ogni semaforo pensa "brava massoneria" oppure "proprio brava sta massoneria".

Suona il campanello dorato con scritto Massoneria ed entra.

Sono già quasi tutti nudi e con il cappuccio in testa che si danno da fare. Qualcuno ha tenuto i calzini. Ginobruzzè pensa anche lui di tenerseli è una questione di riguardo, pensa, non si sta ignudi in casa altrui. E così si spoglia lasciando solo i calzettoni di spugna e si dirige verso una tettona seduta a guardare due che si mescolano con un calice di sciambagn in mano, quando un uomo completamente vestito e con il cappuccio gli si para davanti e gli fa "ginobruzzè che fai!" puntandogli l’indice contro.

"Ma io ecco, io sarei venuto qui per scopare!"

L'uomo incappucciato si porta la mano sul cappuccio dove più o meno ha il mento, con fare pensieroso poi fa "eh no ginobruzzè, non è così che si fa, questa cosa è riservata a chi ha passato un certo periodo di apprendistato".

Ginobruzzè annuisce poi risponde "vabe', ho fatto il morbillo che sarà mai sto apprendistato" e così lo mandano a comprare gli spaghetti perché dopo la scopata ti viene fame e cosa vuoi stare con la voglia? Poi lo mandano a comprare le sigarette perché dopo aver scopato ti vorrai pur fare una bella fumata? Poi lo mandano a pagare le bollette perché sennò coi pensieri mica ti si alza. Poi lo mandano a prendere gli animali per gli amanti degli animali.

“Certo Massoneria che sei proprio pretenziosa” dice ginobruzzè tornato dall’ennesima corvè. Ma finalmente, un giorno lo fanno entrare nella massoneria, anzi tutta la massoneria gli entra nel culo, uno alla volta. Eccheselosapevo prima mica ci entravo nella massoneria, ma adesso me ne sono andato dice ginobruzzè. La cosa non faceva per lui eppoi manco la tunica bianca gli avevano dato, quella col cappuccio dorato. Per lui un accappatoio con scritto “ginobruzzè” dietro e un bel buco nelle parti basse. La prima volta che lo ha indossato si è sbagliato perché da come se l’era messo c’aveva la scritta sul petto e aveva infilato il pisello nel buco.

“Eh No ginobruzzè, che fai!” gli aveva detto un adepto puntandogli l’indice contro “la scritta va dietro, ginobruzzè!”. E il buco andava dietro.


Adesso ginobruzzè beve un fernet con la cannuccia al bar e dice che secondo lui più che nella massoneria sono stato nella cassoneria.


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