mercoledì, novembre 17, 2010

Sati Revolution

(Stefano, si comincia, guarda qui.)


L’acciaio è lucido.

Ha una sua luce precisa e autonoma rispetto al bagliore che viene dalla piccola finestra. Sono le 6 e 27 e il tizio guarda quella cosa bizzarra come fosse l’Arcangelo Gabriele.

Lastre di metallo levigato con precisione estrema, maniacalmente assemblate assieme a tubi dalle geometrie isometriche. C’è uno strano contrasto tra simmetria e caos in tutto quello che il tizio vede di fronte a sé. Come se una calamita intelligente avesse attratto pezzi di metallo prodotti da un fabbricatore di spade con l’hobby dell’orologeria di precisione verso un punto della stanza, il grande insieme conteneva già un primo mistero: come aveva fatto, così grande a entrare nel seminterrato?

“Spegni quel faro, Cristo, mi vuoi cuocere le cornee?”

Il tizio è ancora in piedi a cercare il buco nella rete di questa realtà bizzarra. Il buio rivela una nuova cosa: la cosa emana uno strano bagliore, un riverbero alogeno.

“Cristo Santo! Sembra la morte nera” dice il ragazzo dietro al tizio, dopo aver spento il faretto sul treppiede.

“E’ una di quelle bombe secondo te?”

“Non lo so” risponde il tizio al ragazzo e poi aggiunge “devo pensarci su, ma tu nel frattempo continua con le tue analisi ben lontano da questa cosa.

Il tizio si leva i pantaloni e la giacca, poi la camicia. Resta in mutande e una maglietta con il logo di una marca di sigarette. Si mette seduto con le gambe incrociate. Dice al ragazzo “adesso vai fuori e non fare entrare nessuno, sappi che chi entra dopo di te potrebbe fare una bruttissima fine. Capito?”.

Il ragazzo annuisce e se ne esce dal seminterrato come avesse dimenticato il latte sul gas.

Il tizio recita ad alta voce “sto percorrendo il sentiero che è stato percorso dal Buddha e dai suo grandi e santi discepoli. Una persona indolente non può seguire il cammino. Possa la mia forza prevalere e possa avere successo in questo mio cammino”.

Una luce rossa inizia a lampeggiare da qualche parte in mezzo all’esoscheletro della cosa davanti a lui. Sul suo volto compare un sorriso molto simile a quello di molte statue in oriente. Dopo circa 30 minuti di silenzio, il tizio apre gli occhi e si mette in piedi.

Apre un pacchetto di Lucky strike morbide con un movimento di incredibile armonia. La sua prima sigaretta della mattina merita lo stesso trattamento delle offerte rituali alla divinità Shiva.


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