lunedì, maggio 26, 2008

Racconti solubili #10

Ho trovato un uomo che vendeva la moglie su eBay e allora mi son
detto: "perché no?"

Non ho mai venduto nulla, perché non ne sono proprio capace. Se vendo
una cosa è perché non m'interessa più e di questo se ne accorgono
subito e se ne approfittano quasi sempre.

Mi manca quella volontà di sostenere lo sguardo dell'altro e di
chiedere quel che mi è dovuto.

Ma non venderò mia moglie, dovrei prima averne una, almeno. Pensavo
invece a questo mazzo di carte da "Scala 40".

E poi quello della moglie era una provocazione, mica la vendeva
davvero, era solo un modo per vendicarsi di un tradimento.

Io le mie belle carte le vendo davvero.

Premetto, sono molto usate, le ho portate con me ovunque ci fosse del
tempo da ingannare in compagnia. Bei momenti: plaid sui prati e avanzi
di panini con la frittata.

Bastava qualche sasso o qualche borsa per tenere giù tutto, al riparo
dal vento e potersi sedere a giocare. Le gambe formicolavano dopo un
po' e ci alzavamo per fumare una sigaretta, guardando il paesaggio
intorno: il mare sulla spiaggia, il mare che avvolge gli scogli, la
pineta e la radura sui monti, il prato nel parco giochi in città. Se
poi era d'estate, sull'asciugamano si stava attenti a non farci salire
troppa sabbia che poi quando provavi a mescolarle sentivi i granelli
stridere tra carta e carta e questo, lo ammetto, mi dava troppo
fastidio.

Come il gesso sulla lavagna.

Oppure se era in una primavera troppo mite e dal vento fresco, allora
dovevi incassare la testa tra le spalle per scaldare il collo con il
pile della felpa. E poi ti veniva l'aspro sulle labbra e un principio
di naso che goccia, ma eravamo tutti belli pronti a raccogliere ogni
raggio di sole che cascasse fuori dalle nuvole a forza di colpi di
vento.

E' così che il 4 di fiori ci è finito in una pozzanghera e si è
irrimediabilmente rovinato.

Un bel colpo di vento.

Ma questo non è un problema se dividete le carte e giocate a briscola
con le 40 carte dal dorso blu. Potete anche giocare con tutte le carte
a Scala 40 o a Ramino, ma dovete promettervi di non ricordarvi che la
carta con il dorso rosso sbiadito è il 4 di fiori. Il mio consiglio è
quello di non dirlo: solo i più attenti ci faranno caso.

E sono comunque i più attenti quelli che vincono più spesso, quindi
questa cosa non falserà più di tanto l'esito della partita.

Io non sono uno di questi qui. Per me il gioco è divertimento e
casualità, a che serve impegnarsi se poi non pesco un Jolly e perdo lo
stesso.

Quindi è inutile sforzarsi nei giochi di carte, basta far passare il
tempo in compagnia.

Così ho smesso di mettermi a ricordare le carte uscite e mi faccio
guidare dall'istinto: non distruggo una scala perchè quel 9 di denari
che mi manca è già uscito almeno una volta in scarto. Se devo
distruggere la scala è solo perchè mi piace veder crescere un bel tris
di 9. E poi non mi accorgo mai se il 9 di denari è già uscito, mi
viene più facile ricordare il 5 di picche.

Non lo so perché ma è così. Posso dimenticarmi che giorno è e cosa mi
stavi raccontando 10 minuti fa, ma se è già uscito il 5 di picche
quello me lo ricordo sempre. Ma solo il primo però, se escono tutti e
due non me lo ricordo: penso sempre che sia uscito solo un 5 di
picche, non due.

Comunque non giocherò mai più a carte.

Da quando mi hai lasciato non ho più voglia di stare in compagnia, non
ci riesco proprio, a cosa mi servono dunque queste cose? Rivedo ancora
l'ultima mano. Hai chiuso, scartando quel 5 di picche.

Se volete questo mazzo lo vendo per poco, mi bastano 5 €. Ma dovrete
venirlo a ritirare qui a casa mia.

Non ho voglia di uscire e vedere gente, non riesco a sostenere lo
sguardo con nessuno.

Non chiedo tanto, ve l'ho detto non sono un gran venditore.

Non le voglio più toccare.

Fatevi avanti, vi prego.

(aM 10.2008)

Nessun commento: