giovedì, agosto 13, 2009

Roba forte


Giuro che sta roba è vera.

E' uscita oggi sul corriere se non mi credete cliccate qui.

Parla incidentalmente di un'artista scomparso nel 1984, uno scultore definito "anarchico e atipico", il cui nome era Roberto Bernacchi (da non scambiare con Barnacci, ovviamente). Una delle opere di quest'artista ha causato talmente tanto scalpore da essere posizionata il più lontano possibile dagli sguardi della gente.

L'opera in questione s'intitola "Vulva di marmo imbullonata" e come potete notare dalla sua foto è abbastanza autoesplicativa.

Ebbene lo volete sapere dove è stata collocata?

In una casa di riposo.

Ecco, secondo me questa è vera arte: cosa c'è infatti di più simbolicamente corretto per un anziano, alla fine dei suoi giorni, di osservare quotidianamente una bella "vulvona tutta imbullonata" ?

Fantastico, sublime. Adesso per par condicio ci vorrebbe un'altra opera: "lo scroto blindato"

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